Non cambia il trend degli arresti quotidiani nemmeno dopo l’accordo di scambio

Cisgiordania – InfoPal. Questa mattina, le forze d’occupazione israeliane hanno preso d’assalto un ufficio di cambio palestinese ad al-Khalil (Hebron), hanno sequestrato denaro, titoli e valori, e hanno arrestato, conducendolo verso una località sconosciuta, il proprietario, Hamdi Na’em an-Natshah, palestinese di 46 anni.

I vetri del negozio sono stati frantumati e all’interno tutto è stato devastato dai militari israeliani.

Il giorno dopo il rilascio di 550 palestinesi, giungono i dati aggiornati relativi all’ultima settimana di arresti condotti da Israele.

Ad-Damir, centro per gli affari dei prigionieri, ha rivelato che, nella settimana scorsa, 21 palestinesi sono stati arrestati ad al-Quds (Gerusalemme). Provengono in maggioranza dal campo profughi di Shu’faat.

Gli arresti sono avvenuti presso il nuovo checkpoint che ufficialmente è stato eretto in settimana da Israele per isolare la comunità palestinese dalla Città Santa.

Undici degli arrestati sono bambini palestinesi.

Non diminuisce il trend degli arresti condotti quotidianamente dalle forze d’occupazione israeliane, che, dalla prima fase dei rilasci ad oggi, hanno arrestato 470 palestinesi, l’equivalente dei palestinesi liberati quel 18 ottobre.

A queste statistiche si aggiunge il racconto di alcuni palestinesi liberati ieri.

“Prima di essere rilasciati, siamo stati sottoposti a ‘un’ultima punizione’ da parte israeliana”. Così hanno riferito di essere stati lasciati fuori al freddo per cinque giorni, ex prigionieri palestinesi, detenuti in diversi penitenziari israeliani.

Elisa Gennaro

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