Non sempre abbiamo avuto il coraggio.

Da www.ilmanifesto.it del 4 febbraio

…non sempre abbiamo avuto il suo coraggio»

Caro Gabriele, cara Marina, caro Tommaso, caro Roberto. Leggo dell’improvvisa dipartita di Stefano Chiarini. Posso solo immaginare i vostri stati d’animo ora, però non volevo far mancare il mio segno seppur piccolo di solidarietà e affetto a voi e alla redazione.
Francesco Martone

Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze, alla famiglia e a tutti i compagni de il manifesto. Anche se la morte è l’unica certezza dopo la nascita, ci viene naturale allontanare questo pensiero dalle persone care, per affetto, importanza o per età . Per l’insieme di questi motivi non avrei mai immaginato questa possibilità. Non mi sembra vero, non trovo le parole per commemorare un amico, un uomo onesto che ha speso tutta la sua gioventù, come giornalista del manifesto e come editore per comunicare la realtà, spesso amara e nascosta, manipolata e mutilata al grande pubblico. Era un uomo di parte come lo è la verità, l’ho conosciuto all’inizio degli anni ottanta, molta strada abbiamo fatto insieme, molte cose ho imparato da lui, confesso di non avere avuto sempre il suo coraggio nel denunciare. È il primo giornalista a coprire la prima e la seconda Intifada, e prima ancora a fare le coraggiose inchieste sul massacro di Sabra e Shatila , sulle trame e le ramificazioni del Mossad, la stretta connessione tra al guerra contro l’Iraq e la questione Palestinese e il ruolo centrale di Israele in tutto ciò che avviene in Medio Oriente. Gli ultimi anni sono stati spietati con i palestinesi. La perdita di Stefano Chiarini come gli altri che lo hanno preceduto, non sarà colmata, esprimo la gratitudine di tutti i palestinesi a lui, al manifesto e a tutta la gente onesta, per tutti noi sarai sempre presente perché sei parte integrante della nostra storia.
Ali Rashid

Un compagno, un amico, un bravo giornalista… il suo sorriso e i suoi scherzi, la sua voglia di raccontare… Apprendiamo con dolore la scomparsa di un insostituibile testimone della tragedia che attraverso il Medio Oriente, Stefano ci mancherai troppo.
Area Antagonista Campana, Lab.Occ.SKA e c.s.o.a. Officina99 di Napoli, Collettivo NoBorder, InsùTV, Collettivo Internazionalista
Un compagno che ci lascia si porta via sempre un pezzo di vita. Stefano lo conoscevo dai tempi del Giulio Cesare, trentotto anni fa. Insieme abbiamo lavorato e litigato, per trent’anni. Impossibile pensare che non ci sia più, nella terza stanza a destra dopo i redcap.
Ella Baffoni

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