Palestina occupata – Quds News. Yuval Vagdani, il soldato israeliano ricercato in Brasile per i crimini di guerra a Gaza, da dove era fuggito con l’aiuto del ministero degli Esteri sionista, è atterrato in Israele.
Mercoledì la famiglia ha accettato di pubblicare il suo nome dopo il suo sbarco in Israele. Dopo aver lasciato il Brasile ha raggiunto l’Argentina e ha proseguito verso gli Stati Uniti prima di tornare in Israele, secondo quanto riportato da Ynet News.
“Siamo tutti entusiasti che sia tornato a casa sano e salvo”, ha dichiarato Itzik, padre di Yuval.
“Non tornerà mai più in Brasile”, ha aggiunto il padre. “Imparerà dagli errori commessi. L’importante è che ora sia tornato in Israele e siamo tutti felici che tutto sia alle spalle”.
Sabato scorso, un tribunale federale brasiliano ha ordinato alla polizia di indagare su Vagdani, che si trovava in Brasile in vacanza, per “crimini di guerra” a Gaza.
L’ordine è arrivato dopo che la Fondazione Hind Rajab (HRF) ha annunciato di aver presentato una denuncia contro il soldato.
Domenica il soldato israeliano sarebbe fuggito dal Paese. In una dichiarazione, la HRF ha accusato Israele di aver orchestrato la sua partenza per ostacolare la giustizia, aggiungendo che “ci sono anche indicazioni che le prove sono state distrutte”.
Il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato di aver aiutato l’ex-soldato a lasciare il Brasile con un volo commerciale, dopo che la settimana scorsa quelli che ha definito “elementi anti-Israele” hanno spinto per un’indagine. Il ministero ha anche avvertito i soldati e gli ufficiali israeliani di non condividere foto o video del loro coinvolgimento a Gaza sui social media, secondo il Washington Post.
L’HRF ha fornito 500 pagine di prove, tra cui video e immagini che mostrano Yuval Vagdani mentre pianta esplosivi nel novembre 2024, utilizzati per distruggere infrastrutture ed edifici a Gaza.
Ha dichiarato di aver partecipato a “demolizioni massicce di case civili a Gaza durante una campagna sistematica di distruzione”.
“Chiediamo alle autorità brasiliane di adempiere alle loro responsabilità, di proteggere il processo giudiziario e di assicurare che la giustizia prevalga”, ha aggiunto.
Yuval avrebbe detto alla sua famiglia che non caricherà più video da Gaza.
“Questo è un momento storico”, ha dichiarato Dyab Abou Jahjah, presidente del gruppo. “Crea un potente precedente per ritenere i criminali di guerra responsabili”.
Nel frattempo, Riad Abu Badwia, professore di diritto internazionale, ha spiegato che il Brasile, in quanto firmatario dello Statuto di Roma, ha l’autorità legale per perseguire individui coinvolti in crimini di guerra.
La decisione del tribunale brasiliano potrebbe ispirare altri Paesi a seguirne l’esempio e aprire la strada a una più ampia responsabilità internazionale per i funzionari militari israeliani, ha aggiunto Abu Badwia.
Nell’ottobre 2024, l’HRF ha presentato una denuncia alla Corte penale internazionale (ICC) contro mille soldati israeliani per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio a Gaza.
La denuncia è “supportata da oltre 8 mila prove verificabili – tra cui video, registrazioni audio, rapporti forensi e documentazione sui social media – che dimostrano il coinvolgimento diretto dei soldati in queste atrocità”.
Il documento ha sottolineato che i soldati sono stati nominati e si trovavano tutti “a Gaza durante l’assalto genocida, e le prove rivelano la loro partecipazione alle violazioni del diritto internazionale”.
Ha aggiunto che sono state fornite prove della loro partecipazione alla “distruzione di infrastrutture civili […] all’occupazione illegale e al saccheggio […], alla partecipazione al blocco di Gaza […], alla presa di mira di civili […], all’uso di tattiche di guerra disumane”, che sono violazioni del diritto internazionale.
Tra i soldati nominati ci sono “ufficiali e comandanti di alto rango responsabili della pianificazione e dell’esecuzione delle operazioni militari a Gaza”, individui con doppia cittadinanza, “tra cui 12 francesi, 12 statunitensi, 4 canadesi, 3 britannici e 2 olandesi”, e soldati “che si sono apertamente vantati dei loro crimini di guerra sui social media”, si spiega.
A dicembre, l’esercito israeliano avrebbe messo in guardia decine di soldati dal viaggiare all’estero, dopo che circa 30 soldati che hanno prestato servizio nel genocidio di Gaza sono stati denunciati per crimini di guerra. I soldati sono stati identificati grazie ai video e alle immagini che hanno pubblicato online e che sono state scattate durante il loro servizio a Gaza.
Traduzione per InfoPal di F.L.