Nonostante il numero ridotto, i cristiani palestinesi hanno una presenza viva e forte

Ramallah – WAFA. I cristiani palestinesi continuano ad avere una presenza viva e forte in Palestina, nonostante il loro piccolo numero, secondo quanto sostiene un nuovo studio.

I risultati dello studio, intitolato Mappatura delle organizzazioni cristiane in Palestina: contribuzioni ed impatti sulle comunità palestinesi locali in Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est, sono stati annunciati durante una conferenza stampa organizzata dall’Università di Arti e Cultura (Dar al-Kalima) di Betlemme, in collaborazione con l’Associazione per il benessere cattolico del Vicino Oriente (CNEWA).

Dar al-Kalima e CNEWA, che hanno commissionato lo studio, hanno affermato: “Nonostante le sfide socioeconomiche e politiche croniche, diverse organizzazioni legate alla chiesa (le CRO) continuano a svolgere importanti ruoli umanitari e di sviluppo nel servire il popolo palestinese in generale” e hanno un “impatto cruciale sulla società palestinese locale in tutti i settori”.

Lo studio ha dimostrato che “nonostante le loro dimensioni in decrescita rispetto alle comunità di altre religioni, il lavoro umanitario e di sviluppo cristiano ha continuato a prosperare, estendendo il suo sostegno ai residenti locali con diversi background e in ogni aspetto della [loro] vita”.

Ha rivelato che la stragrande maggioranza dei beneficiari delle CRO non è cristiana.

“Attualmente, 93 scuole, università e centri professionali, 19 strutture sanitarie, 47 istituti di protezione sociale, 77 centri culturali e turistici, 38 centri giovanili e di scoutismo, un centro ambientale e 21 agenzie di sviluppo locali ed internazionali offrono una varietà di servizi a centinaia di migliaia di palestinesi […]”, ha affermato.

Dallo studio è emerso che “si ritiene che circa 296 CRO siano il terzo più grande datore di lavoro del popolo palestinese, dopo l’Autorità Palestinese (ANP) e l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), con una capacità occupazionale che supera le più grandi aziende palestinesi del settore privato, con un totale di 9.098 dipendenti (5017 cristiani e 4081 musulmani)”.

Le CRO, come mostra lo studio, investono una cifra eccezionale di 416 milioni di dollari annuali in settori vitali, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione, i servizi sociali, la formazione professionale e gli interventi di assistenza allo sviluppo.

Per quanto riguarda il numero complessivo di beneficiari, le CRO forniscono servizi a circa il 37% della popolazione palestinese in Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est.

Lo studio ha stabilito che “i servizi delle CRO influenzano la vita di oltre 1.900.000 palestinesi ogni anno. Ad esempio, quattro ospedali specializzati su sei (67%) a Gerusalemme sono affiliati alle Chiese, trattando oltre 330 mila pazienti ogni anno e fornendo cure di qualità per dialisi renale pediatrica, servizi oncologici pediatrici, operazioni cardiache complicate, salute materna speciale, banca del sangue per la cura degli occhi e altri servizi sofisticati per le persone con disabilità”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.