‘Normali’ abusi sui prigionieri palestinesi

Infopal. Forze speciali israeliane, lunedì scorso, hanno fatto irruzione nelle celle di prigionieri palestinesi nella prigione di Eshel, vicino a Beersheba, ed hanno distrutto, bruciandoli, gli effetti personali dei prigionieri, compresi i materassi e le lenzuola. Ciò è quanto affermano i loro familiari.

Il presidente della Palestinian Prisoners Society, Qaddura Faris, afferma che dei legali dell’associazione sono stati informati dell’accaduto – oltre che di vari altri abusi –  durante una visita al carcere di Eshel.

Qaddura Faris ha dichiarato che bruciare gli effetti personali fa parte di un progressivo aumento delle violazioni ai danni dei prigionieri, i quali vivono “una situazione del tutto al di fuori della legalità”. Forzare prigionieri a pagare ammende, l’aumento dei casi di isolamento, impedire l’accesso allo spaccio della prigione per comprare cose necessarie come il sapone o uno spazzolino, così come impedire il libero accesso alle cure mediche… tutto ciò – afferma Qaddura Faris – rappresenta una violazione degli elementari diritti dei prigionieri.

Per citare altre violazioni, Muhammad ash-Shurafa, il cui figlio Ashraf è stato in carcere per vari anni, ha dichiarato che al giovane figlio è stato impedito di completare i suoi studi mentre si trovava in carcere.

 

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