Norman Finkelstein intervistato dalla TV danese.

Norman Finkelstein intervistato dalla TV danese

Norman Finkelstein. Perché ogni discussione e risoluzione sul conflitto deve essere basata sul diritto internazionale, e la legge è chiara. Ci sono una serie di norme basilari del diritto internazionale che dicono che è vietato impossessarsi di territorio tramite una guerra. Israele si è impossessata delle Alture del Golan nella guerra del 1967, e quindi per il diritto internazionale non ha alcun diritto di occuparle. Deve esserci un completo ritiro israeliano entro i confini del 4 Giugno 1967. Questo è un requisito indispensabile, non si può risolvere alcun conflitto a meno che non ci siano principi basilari, e i principi per risolvere il conflitto israelo-palestinese o israelo-siriano devono essere il diritto internazionale.

Intervistatore. Solo alcuni giorni fa, il vice-ministro israeliano degli esteri, Danny Ayalon, è stato ospite qui, sentiamo cosa ha detto: “Hamas è il vero nemico della pace, Hamas è il nemico degli interessi dei palestinesi, Hamas non rappresenta gli interessi dei palestinesi ma gli interessi degli iraniani. Viene aiutato, sostenuto, finanziato ed equipaggiato dall’Iran, con la stessa ideologia della shari'a, un’entità islamica fondamentalista”.
E’ abbastanza chiaro quello che ha detto, il problema è Hamas, qual è la sua opinione?

N. F. Be' non è che Hamas sia sempre esistita, gli israeliani hanno avuto l’opportunità di risolvere il conflitto con i palestinesi prima del gennaio 2006, quando Hamas vinse le elezioni. Se Hamas è il problema, allora perché non sono riusciti a risolvere il conflitto prima che il movimento vincesse le elezioni? Perché hanno rifiutato i termini della comunità internazionale. Ogni anno, come accade ora a novembre, la comunità internazionale vota su una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per risolvere il conflitto, e ogni anno il voto è lo stesso. L’intero pianeta da una parte, 161 nazioni lo scorso anno, e poi Stati Uniti, Israele, le Isole Marshall, Micronesia e qualche volta l’Australia dall’altra parte. Il problema non è Hamas. Hamas ha detto ripetutamente che è disposta a risolvere il conflitto sui confini del giugno 1967.

Intervistatore
. Ma si rifiutano ancora di riconoscere lo stato di Israele.

N. F. Be', si rifiutano di riconoscere quella che definiscono ‘la legittimità dello stato di Israele’, ma nel diritto internazionale non sono obbligati a riconoscere ‘la legittimità dello stato di Israele’. Se si torna indietro al 1947, Gandhi disse che avrebbe accettato la realtà del Pakistan, ma che non avrebbe mai accettato la legittimità dello stato del Pakistan. E Hamas non è tenuto ad avere un livello di diplomazia superiore a quello di Gandhi. Gandhi disse: 'Il Pakistan è una realtà che sono costretto ad accettare, ma non lo accetto come legittimo'. E questa è la stessa posizione di Hamas che afferma 'risolveremo il conflitto sui confini del giugno 1967'.

Intervistatore. Ma questo è ciò che rende Gerusalemme sospettosa di Hamas perché continuano a chiedersi 'come possiamo avere un vicino che non riconosce la nostra legittimità?'

N. F. Faccia caso al linguaggio che lei usa: è propaganda israeliana. Perché sta parlando di Gerusalemme? Gerusalemme Est è territorio occupato in violazione della legge internazionale. Questo è ciò che ha sentenziato la Corte Penale Internazionale nel luglio 2004, e se legge il Rapporto Goldstone, pubblicato un mese fa, esso si riferisce a Gerusalemme Est come a 'un territorio palestinese occupato'. Ma adesso lei sta offrendo Gerusalemme agli israeliani. Sta semplicemente ripetendo la propaganda israeliana. Non hanno alcun diritto, in base alle leggi internazionali, su Gerusalemme Est.

Intervistatore. Parlando di quella che lei definisce 'la mia propaganda israeliana', che nego, lei ha affermato che Israele è uno stato terrorista, uno stato pazzoide, l’ho letto nei giornali turchi… Perché usa un linguaggio così crudo verso uno stato che sta solamente difendendo il proprio diritto ad esistere ?

N. F. Ok, lei mi accusa di usare un linguaggio crudo e provocatorio, allora prendiamo il rinomato giurista internazionale Richard Goldstone, che fu il procuratore capo per i crimini di guerra in Rwanda e Yugoslavia. Qualche settimana fa ha pubblicato un report su quello che ha fatto Israele a Gaza circa un anno fa, e ha detto: l’intenzione di Israele era di ‘punire, umiliare e terrorizzare’ la popolazione civile – terrorizzare la popolazione civile. Allora anche il sig. Goldstone è colpevole di aver usato un linguaggio incendiario o sta solamente riportando con precisione quello che è accaduto? Il terrorismo è un fatto e si riferisce alle azioni contro i civili e le infrastrutture civili per raggiungere un fine politico, e Israele abitualmente prende di mira civili e infrastrutture civili per raggiungere fini politici, quindi il suo è terrorismo. Non posso farci niente se quelli sono i bersagli che Israele si sceglie…

Intervistatore: Posso chiederle, pensa che…

N. F. Se Israele scegliesse bersagli militari e infrastrutture militari allora non sarebbe uno stato terrorista. Ma questo non è quel che sceglie di fare.

Intervistatore. Stato terrorista o auto-difesa? Dipende dall’occhio che osserva.

N. F. No. Diciamo per assurdo che Israele era impegnato in una guerra di auto-difesa a Gaza, ciò non cambia che si può ancora fare del terrorismo. Puoi essere impegnato in una guerra di auto-difesa, ma se, nel corso della guerra, stai prendendo come bersaglio i civili e le infrastrutture civili allora stai facendo terrorismo. Questa è la distinzione base del diritto internazionale fra la ragione per la quale sei andato in guerra e il modo in cui stai conducendo la guerra.

Intervistatore. Cosa pensa che dovrebbe fare la comunità internazionale verso Israele? Come dovrebbe venir trattato il caso di Israele?

N. F. C’è un modo molto semplice per trattarlo. Dovrebbero far rispettare la legge. Questo è il modo più semplice ed efficace per risolvere il conflitto.

Intervistatore. Quindi lei afferma che a Israele è stato concesso un trattamento speciale.

N. F. La legge non sta venendo applicata. Richard Goldstone sta dicendo che Israele ha commesso crimini di guerra e forse anche crimini contro l’umanità, e Israele dovrebbe venir portato davanti al Tribunale Penale Internazionale se le persone colpevoli di questi crimini non vengono perseguite. Semplicemente bisogna far rispettare la legge. Queste non sono idee radicali… A volte delle persone vengono a dirmi che sono una sorta di radicale, ma sto solamente dicendo: applichiamo le comuni regole della legge e le leggi di guerra a Israele, e riteniamolo responsabile come faremmo con qualsiasi altro stato.

Intervistatore. Ma è molto radicale nella sua critica a Israele…

N. F. In realtà, no.

Intervistatore. Nel lungo termine cosa pensa che dovrebbe succedere all’entità politica e geografica conosciuta come Israele, dovrebbe venir dissolta?

N. F. Prima di tutto non sto parlando delle mie opinioni, sto parlando di quel che ha deciso la comunità internazionale…

Intervistatore. Ma sto chiedendo la sua opinione sul futuro di Israele.

N. F. Non è per falsa modestia, ma non credo che la mia opinione sia importante. Se fossi un’importante autorità morale o voce morale, se fossi Nelson Mandela o Mahatma Gandhi o Desmond Tutu allora direi che la mia opinione è importante. Ma sono solamente una persona di Brooklyn, New York, che ha fatto delle ricerche. Non sostengo di essere una grande autorità morale, ma sto solamente dicendo che in base alle ricerche è abbastanza chiaro che il problema del conflitto è che la comunità internazionale non fa rispettare a Israele i basilari principi giuridici e le leggi sulla guerra, come invece fa con qualsiasi altro stato. E questo è il problema.

Novembre 2009

Traduzione e video:http://saigon2k.altervista.org/?p=353

Trascrizione dell’intervista
Traduzione: saigon2k.altervista.org

Revisione del testo a cura di Infopal.

 

 

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