Nuova indagine prende di mira il gabinetto di Netanyahu

Tel Aviv – The Cradle. La polizia israeliana sta indagando su “incidenti criminali” che sarebbero legati a riunioni del Gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu all’inizio della guerra su Gaza, nell’ottobre dello scorso anno, hanno riferito i media israeliani il 5 novembre.

“L’unità investigativa Lahav 433 della polizia sta conducendo un’indagine penale relativa a incidenti avvenuti all’inizio della guerra, tra cui diverse indagini aperte”, si legge in un comunicato della polizia, che aggiunge che ulteriori dettagli rimangono sotto il vincolo del bavaglio e non possono essere pubblicati.

Il Times of Israel ha aggiunto che alcuni rapporti apparsi sui media ebraici all’inizio dell’anno sostenevano che Netanyahu avesse “tentato di rendere irrintracciabili le sue conversazioni sulla gestione della guerra a Gaza”.

Alti esponenti dell’establishment della sicurezza avrebbero temuto che si stesse cercando di modificare i verbali delle discussioni di guerra tenute con Netanyahu dopo aver scoperto discrepanze tra le trascrizioni degli incontri e ciò che i funzionari presenti avevano sentito di prima mano.

Secondo Haaretz, la polizia sta indagando sulla questione da circa sei mesi, in seguito alle preoccupazioni espresse da un ex-collaboratore dell’Ufficio del Primo Ministro.

Le polemiche continuano a circondare l’inizio della guerra. Secondo quanto riferito, l’operazione “Ciclone di al-Aqsa” di Hamas ha avuto successo in parte a causa di fallimenti dell’intelligence imputati a Netanyahu e ad altri. Il 7 ottobre, inoltre, i funzionari israeliani hanno emanato la Direttiva Hannibal, che autorizza l’esercito a uccidere i civili israeliani per evitare che vengano fatti prigionieri a Gaza dai combattenti di Hamas.

L’esercito ha sguinzagliato elicotteri d’attacco, droni e carri armati per sparare missili, proiettili di grosso calibro e granate contro le case nelle colonie e al festival musicale Nova, uccidendo centinaia di combattenti di Hamas, soldati e civili israeliani.

L’autorizzazione del tribunale a pubblicare informazioni sull’indagine giunge mentre Netanyahu deve affrontare un’altra indagine penale riguardante la possibile fuga di documenti militari riservati da parte di un suo collaboratore e di altri.

Le informazioni sono state presumibilmente divulgate per sostenere gli sforzi di Netanyahu di sabotare un accordo di cessate il fuoco con Hamas. Il primo ministro è stato sottoposto a forti pressioni da parte delle famiglie dei prigionieri detenuti a Gaza per raggiungere un accordo con Hamas che vedrebbe i loro parenti rilasciati.

Un comunicato dell’ufficio di Netanyahu ha criticato il fatto che, dopo un anno di “fughe di notizie criminali” dalle discussioni governative, “le uniche due indagini che sono state aperte sono state dirette contro l’ufficio del primo ministro e non contro i divulgatori seriali, nessuno dei quali è stato indagato, e che hanno causato un danno enorme agli ostaggi e alla sicurezza di Israele”.

L’ufficio di Netanyahu ha aggiunto che “come per gli altri tentativi di gonfiare le accuse contro il primo ministro e il suo entourage, anche in questa vicenda la montagna si rivelerà non essere nemmeno un mucchio di talpe, ma certamente porterà a difficili domande su un’applicazione selettiva della legge senza precedenti e infondata”.