Nuova provocazione sionista: a Beer Sheva festa del vino in moschea

Il Negev – InfoPal. L’Alto comitato per il controllo degli affari dei palestinesi nel Negev occupato ha definito la decisione della municipalità di Beer Sheva (Bir es-Saba’a) di organizzare la “festa del vino” nella spianata della storica moschea cittadina, la settimana prossima, “una violazione dei sentimenti dei musulmani e della dignità dei loro luoghi sacri”.

In un comunicato stampa, il Comitato ha dichiarato che “la moschea di Beer Sheva è stata costruita nel 1906 durante l’epoca ottomana grazie a fondi e doni dei musulmani per servire l’Islam e i suoi fedeli”, che la decisione sionista di impedire loro di compiere la preghiera rappresenta “una repressione religiosa”, e che la trasformazione della moschea in museo è “un tentativo di eliminare l’identità storica, culturale e islamica della città di Beer Sheva”.

Il comitato ha annunciato l’organizzazione di una grande marcia per mercoledì 5 settembre, nel cortile della moschea, mentre domenica 2 settembre sarà allestita una conferenza stampa alla presenza di leader arabi, compresi i musulmani e i cristiani.

Ha invitato a dedicare i sermoni di venerdì prossimo ai pericoli che colpiscono la moschea Beer Sheva e alla mobilitazione popolare per la marcia, chiedendo la formazione di un comitato speciale per seguire la causa della moschea, per liberarla e riaprirla alla preghiera.

Il Comitato ha invitato tutti i musulmani a manifestare per condannare questa imposizione provocatoria sionista e per far pressione sui loro governi e sulle associazioni giuridiche in modo che venga annullata la festa del vino nel cortile della moschea.