Nuova tecnologia impiegata dalla resistenza palestinese per neutralizzare l’Iron Dome

Londra/Gaza-Quds Press. Fonti militari di alto livello, appartenenti alla resistenza palestinese, hanno rivelato che quest’ultima ha impiegato per la prima volta dei missili dotati di una nuova tecnologia, utile a neutralizzare il sistema antimissilistico israeliano, Iron Dome.

La nuova tecnologia, definita “esca”, sarebbe stata impiegata durante l’ultima aggressione israeliana contro Gaza, Operazione Colonna di Nuvole, iniziata il 14 di novembre e conclusa otto giorni dopo con una tregua cui condizioni sono state dettate dalla resistenza palestinese. 

Le fonti hanno spiegato che l’obiettivo della tecnologia in questione è quello di paralizzare l’Iron Dome, inducendolo a colpire i missili esca e mancare quelli con le testate esplosive, che riuscendo a penetrare la difesa israeliana, cadevano sui propri obiettivi. 

Le fonti militari della resistenza non hanno voluto rivelare i dettagli di questa nuova tecnologia, limitandosi ad affermare che essa è tuttora in fase di sviluppo, e che la sua efficacia è constatabile da chiunque abbia osservato l’operato dell’Iron Dome; di fatto, quest’ultimo riusciva ad abbattere un razzo o due mentre il resto della raffica di missili palestinesi cadeva sui propri bersagli. 

L’Iron Dome, entrato in attività a metà del 2011, è un sistema mobile di guerra aerea, sviluppato da Rafael, società israeliana per i sistemi di difesa avanzati, con l’obiettivo di intercettare i razzi a corto raggio e i colpi di artiglieria. Il suo costo ammonta a 210 milioni di dollari (spese relative allo sviluppo e l’installazione di cinque batterie di missili).

Il sistema comprende un apparato radar, uno di gestione e monitoraggio, oltre ad una batteria di 20 missili intercettori. Il prezzo di ciascun missile si aggira intorno ai 10.000-50.000 dollari, mentre il prezzo del razzo palestinese, prodotto localmente, è di circa 500 dollari. 

Durante l’ultima aggressione israeliana contro Gaza, le fazione della resistenza palestinese hanno lanciato circa 2300 missili su Israele, alcuni dei quali sono caduti a nord di Tel Aviv, nella città occupata di Gerusalemme e su alcuni insediamenti della Cisgiordania, registrando un precedente storico mai avvenuto prima d’ora, nel corso del conflitto palestinese-israeliano.