Nuove demolizioni di case palestinesi a Gerusalemme, denuncia ‘al-Maqdisi’

Gerusalemme – Infopal. L'associazione palestinese “al-Maqdisi” afferma che le forze di occupazione israeliane hanno consegnato avvisi di demolizione di otto case di proprietà della famiglia Jumah, ubicate sul monte al-Mukabber, a sud di Gerusalemme, nelle quali vivono più di cinquanta persone, tra cui circa trenta bambini. Un avviso di demolizione, che diventerà esecutivo tra dieci giorni, interessa anche una moschea della stessa zona.

L'associazione, in un comunicato stampa di ieri 21 dicembre, ha dichiarato che gli occupanti hanno intimato alla famiglia Jumah di lasciare le case perché si trovano vicine al ‘muro di separazione’ costruito nella zona nel 2004.

La famiglia ha esposto al personale dell'associazione tutta la sua sofferenza per la demolizione delle sue case, già avvenuta in periodi diversi: l'ultima casa demolita, per la seconda volta, il 12 dicembre 2008, era di proprietà di Ali Jumah; ma ci sono altri avvisi di demolizione di nove case della famiglia Jumah e dei loro vicini, la famiglia Khalayleh.

Dal canto suo, il direttore dell'associazione “al-Maqdisi”, Mu‘adh al-Zatari, ha affermato che la politica vessatoria degli israeliani contro i palestinesi di Gerusalemme procede “sistematicamente e mira a cacciarli dalla città: una vera pulizia etnica condotta attraverso trasferimenti forzati dei suoi abitanti autoctoni”.

Egli perciò, ricordando il rischio di espulsione che grava su oltre cinquanta palestinesi di Gerusalemme nel caso vengano applicati i recenti ordini di demolizione, ha chiesto ai Paesi arabo-musulmani e alla ‘comunità internazionale’ di “intervenire per fermare le violazioni contro i palestinesi di Gerusalemme”.

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