Nuovo ministro per gli alloggi di Israele promette più insediamenti

Gerusalemme – Reuters/Ma’an. Il nuovo ministro per gli alloggi ha dichiaratoo domenica che il nuovo parlamento del primo ministro Benjamin Netanyahu continuerà ad espandere gli insediamenti ebraici nella stessa misura del governo precedente.

Il commento è arrivato due giorni prima della visita del presidente americano Barack Obama, che ha chiesto a Israele di bloccare gli insediamenti nei territori palestinesi occupati. Il nuovo gabinetto di Netanyahu dimostrerebbe di essere un governo di “falchi” come la coalizione uscente.

Il ministro dell’Interno, Uri Ariel, un colono ebreo e membro del partito dei coloni Jewish Home, ha affermato in un’intervista televisiva che nei territori occupati “si continuerà a costruire in accordo con la politica del governo”.

Utilizzando nomi biblici per il territorio che Israele ha occupato nella guerra del 1967, Ariel ha dichiarato al Canale Tv 10 di Israele 10 che il governo“costruirà  in Giudea e Samaria, più o meno come ha fatto in precedenza. Non vedo alcuna ragione per cambiare”.

Ariel ha aggiunto che Israele ha pianificato la maggior parte delle costruzioni di abitazioni per le zone più scarsamente popolate all’interno dei suoi confini, nel deserto del Negev, a sud, e nella regione della Galilea nel nord.

Ha detto che la costruzione in Cisgiordania “non è la storia principale” per i suoi piani abitativi.

Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale.

I colloqui di pace per una soluzione a due stati del conflitto israelo-palestinese si sono stati raffreddati dal 2010, per il rifiuto di Israele di congelare la costruzione di insediamenti.

Netanyahu ha accelerato i piani di nuovi nsediamenti dopo che i palestinesi si sono visti riconoscere come stato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel mese di novembre, una mossa che Israele ha opposto come passo unilaterale che mina gli sforzi di pace.

Nei mesi di dicembre e gennaio, Israele ha annunciato piani per costruire più di 11 mila nuove case in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, quasi il doppio delle 6800 edificate sotto la precedente amministrazione di Netanyahu dal marzo 2009 (dati forniti dal gruppo di osservazione sugli insediamenti Peace Now).

Netanyahu ha formato un nuovo governo dopo le elezioni del 22 gennaio, basato su centristi eletti sull’onda delle proteste popolari contro l’aumento dei costi, e su partiti di destra che difendono le preoccupazioni dei coloni ebrei.

Traduzione per InfoPal a cura di Edy Meroli