Obama chiede al Congresso Usa di cambiare la legge per dialogare con Hamas.

 

PIC.    L’American Los Angeles Times ha riportato lunedì che l’amministrazione del presidente Usa Barack Obama ha chiesto al Congresso di apportare alcune modifiche alla normativa legislativa americana, in modo da rendere possibili eventuali rapporti con un governo dell’Anp che comprenda ministri del movimento di Hamas.

Le leggi attuali proibiscono infatti qualsiasi rapporto diretto, finché il movimento non ceda alle richieste degli Stati Uniti, che includono il riconoscimento dello stato ebraico, la rinuncia alla “violenza” e il riconoscimento di tutti gli accordi firmati tra l’OLP e l’esercito di occupazione israeliano, che Hamas ha fermamente respinto.

L’amministrazione Usa ha descritto questi cambiamenti come parte della legge di spesa aggiuntiva che prevede un’uscita di quasi 83,4 miliardi di dollari, da destinare tra le altre cose al mantenimento delle forze americane in Iraq e Afghanistan.

Secondo il testo del decreto, 840 milioni di dollari verranno assegnati anche al governo di Mahmud ‘Abbas insediato dall’Anp e incaricato di ricostruire la devastata Striscia di Gaza.

L’Amministrazione Obama, viene aggiunto, vuole aiutare ad alleviare la crisi umana nell’area, ma “non sa come”, a causa del già citato divieto che pesa sui rapporti col movimento di Hamas.

Il decreto riporta però che i cambiamenti proposti potrebbero non essere realizzati, dato che il dialogo tra Hamas e il movimento di al-Fatah, spalleggiato dagli USA, sembra aver raggiunto un punto morto.

Ciononostante, viene sottolineato come il semplice fatto che l’amministrazione Obama chieda una modifica alla legge USA dimostri una maggior “simpateticità” della squadra di democratici della Casa Bianca nei confronti dei Palestinesi, rispetto al repubblicano George W. Bush.

Il testo cita infatti un’affermazione del deputato repubblicano Mark Steven Kirk, secondo il quale la proposta avanzata suona come “il sostegno a un governo che include membri del partito nazista.”

Altri funzionari americani sostengono al contrario che tali suggerimenti non significano voler riconoscere o aiutare Hamas, ma riflettono piuttosto le difficoltà incontrate dagli Stati Uniti nello sponsorizzare la pace in Medio Oriente.

Obama, da parte sua, ha ripetutamente confermato il suo supporto in favore di uno stato palestinese; ma nel foglio della proposta si sottolinea che la pace non potrebbe mai essere raggiunta nella regione senza Hamas, vincitore delle elezioni legislative del 2006.

Oltre a ciò, lo stesso foglio rivela che il passo che è stato fatto ha infastidito i membri della lobby israeliana nel Congresso, aggiungendo che i sionisti sono sommersi da un’ondata di ansia all’idea di un eventuale riconoscimento del governo dell’Anp con membri di Hamas al suo interno.

A questo proposito, il giornale israeliano Ha’aretz ha evidenziato come l’esercito di occupazione sia stato sorpreso dalla mossa americana, anche perché le prime voci giunte da Washington avevano parlato di un cambiamento non nelle politiche da adottare, ma nel linguaggio da utilizzare sul problema del governo di unità dell’Anp.

Fonti ebraiche hanno riferito che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha in programma di discutere la questione con Obama durante la sua visita alla Casa Bianca nel mese di giugno.

 

 

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