La maggior parte delle strutture demolite (39), tra cui 15 fornite per l’assistenza umanitaria, e tutte le persone sfollate, sono state registrate nell’Area C, che costituisce oltre il 60% dell’area della Cisgiordania occupata ed è sotto il pieno dominio militare israeliano.
Queste hanno incluso sei strutture residenziali nelle comunità di al-Rakiz e Mantiqat Shi’b al-Butum, nelle colline a sud di Hebron, situate in un’area designata all’addestramento militare, dove sono state sfollate 27 persone. Altre otto strutture sono state demolite nello stesso incidente nel villaggio di Kisan, nell’area di Betlemme, sfollando 13 palestinesi. Inoltre, sei strutture sono state demolite a Khirbet Yarza, nell’area di Tubas, a Ni’lin, vicino a Ramallah, e a Deir Samit, nel distretto di Hebron, sulla base dell’ordine militare del 1797, che consente la demolizione entro 96 ore dall’emissione.
Negli atti di violenza dei coloni contro la popolazione civile palestinese nella Cisgiordania occupata e le loro proprietà, tre palestinesi sono stati feriti e decine di ulivi danneggiati, in tre incidenti che hanno coinvolto i coloni.
I palestinesi sono rimasti feriti quando sono caduti dopo essere stati inseguiti da una guardia della colonia di Yitzhar, nel nord della Cisgiordania, mentre stavano realizzando delle attività sulla loro terra vicino alla colonia. Inoltre, 80 ulivi di proprietà palestinese sono stati vandalizzati dai coloni in tre località vicino ai villaggi di al Jab’a e al Khader, vicino a Betlemme, e di Kafr ad Dik, nella regione di Salfit.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.