Occupazione israeliana proibisce aumento del numero di guardie di al-Aqsa

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Venerdì, la direzione del Dipartimento per i beni religiosi islamici di Gerusalemme ha rivelato che le autorità d’occupazione israeliane hanno respinto e impedito l’attuazione della sua decisione di aumentare il numero di guardie nella moschea di al-Aqsa.

Il direttore della moschea di al-Aqsa, Sheikh Omar al-Kiswani, ha spiegato: “Le autorità d’occupazione cercano costantemente di deportare e arrestare le guardie della moschea di al-Aqsa, soprattutto alla luce dell’aumento delle incursioni quasi quotidiane dei coloni nella moschea […], e [dell’aumento dei] loro tentativi di eseguire rituali e preghiere talmudiche”.

In una dichiarazione esclusiva concessa a Arabi21, ha sottolineato: “Le violazioni da parte delle autorità d’occupazione e degli estremisti continuano contro la Moschea di al-Aqsa. L’occupazione sta cercando di imporre nuove politiche contro la Moschea […], per creare una nuova realtà”.

A causa dell’aumento previsto del numero di coloni che potrebbero fare irruzione nella moschea di al-Aqsa, al-Kiswani ha affermato: “Esiste una decisione di aumentare il numero di guardie e dipendenti, in coordinamento con il ministero giordano dei Beni religiosi e degli affari islamici”.

Al-Kiswani ha affermato anche che le autorità d’occupazione hanno minacciato di arrestare le nuove guardie, se queste dovessero iniziare a lavorare.

Al-Kiswani ritiene che le pratiche delle autorità d’occupazione siano “una palese interferenza negli affari del Dipartimento per i beni religiosi islamici. La questione è stata segnalata al ministero giordano dei Beni religiosi e degli affari islamici, e questo sta affrontando la questione con il ministero degli Esteri giordano – è quello che ci è stato promesso”.

Il direttore del Dipartimento per i beni religiosi islamici avverte: “La Direzione desidera che le guardie della moschea di al-Aqsa non vengano arrestate o attaccate dall’occupazione”.

“La Direzione […] sta svolgendo il suo dovere nei confronti della moschea di al-Aqsa e sta preservando la sua identità islamica e araba, nonostante il prezzo [di questo lavoro] possa essere alto, ovvero la deportazione e l’arresto delle guardie di al-Aqsa, l’espulsione dei dipendenti e le restrizioni [imposte] alla direzione del Dipartimento per i beni religiosi islamici di Gerusalemme”, ha dichiarato a Arabi21.

Ha sottolineato che tutte le azioni dell’occupazione “non ci dissuaderanno dall’adempiere al nostro dovere nei confronti della moschea di al-Aqsa e di preservarla, alla luce del feroce attacco dell’occupazione contro di essa”.

Il funzionario del dipartimento ha espresso la sua tristezza a causa del “fallimento della posizione [di difesa] araba e islamica nei confronti di quanto sta accadendo ad al-Aqsa, che è una posizione che purtroppo non appoggia la decisione del direttorio di fronte al feroce attacco contro al-Aqsa e ai tentativi di ebraicizzarla […]”.

L’Istituzione internazionale di al-Quds ha confermato: “La presa di mira delle guardie di al-Aqsa e del personale del Dipartimento […] da parte dell’occupazione ha come obiettivo: porre fine alla presenza del Dipartimento islamico; imporre la gestione dell’occupazione su al-Aqsa; monopolizzare la moschea e assumerne il controllo, al posto del Dipartimento per i beni religiosi islamici”.

In una dichiarazione ricevuta da Arabi21, l’istituzione ha espresso la sorpresa per il fatto che i ripetuti attacchi dell’occupazione contro le guardie di al-Aqsa ed il personale del Dipartimento per i beni religiosi islamici di Gerusalemme siano accaduti “senza alcun commento o posizione ufficiale giordana, a qualsiasi livello”.

L’istituzione ha avvertito: “Il verificarsi di queste aggressioni, senza nessuna risposta, farà sì che l’occupazione sia tentata di realizzare aggressioni maggiori, ed è un’indicazione pericolosa del ritiro della protezione ufficiale sulla moschea di al-Aqsa, in un momento in cui è esposta a un minaccia […] contro la sua identità”.