Safa. Le autorità israeliane hanno demolito o sequestrato 22 strutture di proprietà palestinese per mancanza di licenze edilizie, sfollando 13 persone e pregiudicando in altro modo i mezzi di sussistenza o l’accesso ai servizi di oltre 1.400 palestinesi.
Nove persone sono state sfollate nella comunità beduina di Hammamat al Maleh – al Meiteh, nella Valle del Giordano, a seguito della demolizione di sette strutture, avvenuta il 1° novembre. Quattro sono state sfollate a Gerusalemme Est.
Effetti di demolizioni e confische: oltre 1.100 persone sono state tagliate fuori dall’accesso all’acqua, a causa della demolizione di una rete idrica a Massafer Yatta (Hebron); l’accesso di 120 persone, compresi agricoltori e le loro famiglie, alla loro terra è stato compromesso dalla distruzione di una strada a Ya’bad (Jenin); nella comunità di Hammamat al Maleh (Tubas), 50 alunni sono stati lasciati senza aule, quando parti della loro scuola, che era stata costruita con fondi internazionali, è stata confiscata.
Inoltre, le autorità israeliane hanno demolito una casa ed un muro di pietra, e hanno sradicato 90 ulivi nella zona di Khallet al Louza, a Betlemme, compromettendo i mezzi di sussistenza di 66 persone.
Aggressioni. I coloni israeliani hanno ferito quattro palestinesi, e persone identificate come coloni o probabili coloni hanno danneggiato o rubato il raccolto di almeno 600 ulivi.
Israeliani hanno usato lo spray al peperoncino su tre membri del Comitato Internazionale della Croce Rossa, mentre visitavano i contadini palestinesi a Burin.
Nella zona H2 di Hebron, un bambino è stato ferito con lo spray al peperoncino, e una bambina di sette anni è caduta e si è ferita mentre veniva inseguita dai coloni.
200 alberi appartenenti a palestinesi di Turmus’ayya (Ramallah) sono stati danneggiati, così come 25 appartenenti a palestinesi di al Ma’sara (Betlemme).
Nel governatorato di Nablus, i coloni hanno rubato gli attrezzi agricoli usati per la raccolta delle olive a Khirbet Sarra e Jalud, hanno ucciso due pecore e ne hanno ferite altre cinque a Beit Furik.
I coloni hanno anche lanciato pietre nel quartiere di Silwan, nella Gerusalemme Est, causando danni a veicoli e case.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.