Ginevra. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha avvertito che la già catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza sta ulteriormente peggiorando a causa di ripetute ondate di sfollamenti, sovraffollamento, insicurezza, infrastrutture al collasso, ostilità in corso e servizi limitati.
Secondo gli operatori umanitari a Gaza, l’ultimo ordine di evacuazione israeliano emesso sabato scorso ha interessato circa 13.500 sfollati in 18 località, che includevano l’intera area del campo di al-Maghazi e diversi altri quartieri a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.
L’OCHA ha avvertito che le ostilità in corso, gli ordini di evacuazione e le gravi carenze di forniture essenziali stanno rendendo sempre più difficile per le famiglie sfollate accedere ai servizi di base nei luoghi in cui arrivano.
Da ottobre, l’86% della Striscia di Gaza è sotto ordine di evacuazione, con la maggior parte della popolazione di Gaza sempre più concentrata in un’area designata dalle Autorità di occupazione ad al-Mawasi.
Secondo l’OCHA, la densità di popolazione in questa zona è aumentata fino a raggiungere tra 33 e 34 mila persone per chilometro quadrato, rispetto alle circa 200 persone prima dell’ottobre scorso.
Sul fronte sanitario, il portavoce dell’ONU Stephane Dujarric ha affermato nella sua conferenza stampa quotidiana che la grave carenza di carburante sta costringendo gli ospedali a posticipare gli interventi chirurgici essenziali e minaccia di fermare il lavoro delle ambulanze, soprattutto nel nord di Gaza.
(Fonti: Wafa, Quds News).