An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. 'Ayyoub Qara, vice ministro israeliano per lo Sviluppo della Galilea e del Negev, si è espresso in merito agli ultimi episodi di violenza che, dagli attacchi di artiglieria e aviazione israeliane sulla Striscia di Gaza, hanno incontrato la risposta della resistenza palestinese contro le comunità israeliane.
Due israeliani sono stati feriti in una cittadina poco distante dalla Striscia di Gaza e cinque palestinesi – tra cui un bambino – sono rimasti feriti questa mattina nel territorio assediato.
Commentando l'accaduto, 'Ayyoub ha voluto porre in evidenza il potenziale militare di Hamas, le cui brigate hanno rivendicato il lancio di 15 colpi di mortaio in direzione di Israele.
“Il fatto è di una gravità inaudita – ha sottolineato 'Ayyoub – non potrà che incidere sulla situazione di beni e merci verso il territorio palestinese assediato”.
Erogazione di elettricità, acqua e ingresso di medicinali e alimenti potrebbero registrare un ulteriore peggioramento.
Anche per Miri Regev, deputato israeliano, “la risposta di Hamas è un'azione del Movimento di resistenza islamica utile a testare le proprie capacità tecnico-militari”.
Danny Danon ha già chiesto al premier Netanyahu di preparare una contro risposta e lo stesso ha fatto il leader dell'opposizione, Tizpni Livni, nel sostenere “una dimostrazione di forza da parte israeliana”.
Dal governo della Striscia di Gaza è intervenuto il consigliere politico, Yousef ar-Rizq, il quale ha osservato: “Israele sta cercando di minare il processo di riconciliazione nazionale palestinese e questi attacchi propagandistici e sanguinari sono messaggi bellici rivolti direttamente al premier Haniyah e al presidente 'Abbas, impegnati a fare enormi sforzi per rispondere alle istanze del popolo palestinese”.
“Israele sta riscaldando i motori per lanciare una vasta offensiva su Gaza e continua a lavorare a tempo pieno nella distorsione della realtà, presentando una resistenza palestinese pericolosamente ben equipaggiata e parte attiva della minaccia di un affermazione delle forze islamiste nella regione, così come teme pure l'Occidente”.