Olmert e Rice sono arrabbiati con Abbas per la nomina a primo ministro di Haniyah. Appello dei leader palestinesi a Abbas: ‘Non incontrare Rice e Olmert’.

La Segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, e il primo ministro israeliano Ehud Olmert, sono in collera con il presidente palestinese Mahmoud Abbas a causa della firma degli accordi di Mecca e della nomina a premier di Ismail Haniyah.

Il secondo canale della tv israeliana ha riportato quanto riferito da fonti vicine all’ufficio di Olmert: il premier israeliano è molto arrabbiato con Abbas per aver nominato Haniyah a primo ministro, ma la Rice gli ha chiesto di aspettare fino ai colloqui trilaterali di lunedì, in modo da sentire il parere del presidente palestinese.
Nonostante ciò, l’esperto politico della tv israeliana riferisce che anche la Rice è arrabbiata con Abbas per lo stesso motivo.
Le fonti israeliane prevede che Rice e Olmert non proporranno questioni di peso a Abbas, ma che sarà una riunione di "lamentele e pressioni" sul presidente palestinese.

 

L’ufficio di Olmert, da parte sua, ha iniziato a lavorare per capire le questioni che Abu Mazen (Abbas) proporrà durante l’incontro. Secondo Israele, il presidente palestinese dirà alla Rice e a Olmert quanto segue: ‘Ho ricevuto la delega dal movimento Hamas per trattare con voi, perciò voglio iniziare le trattative finali".

 

E Olmert gli risponderà che non è possibile iniziare le trattative finali senza che le fazioni palestinesi ritirino le armi e decretino il cessate il fuoco.

 

La fonte israeliana prevede che Abu Mazen a quel punto risponderà: "Iio e Hamas rispettiamo il cessate il fuoco e l’arresto delle operazioni", ma Olmert ribatterà subito che Hamas approfitterà della calma per immagazzinare altre armi, scavare gallerie e far entrare illegalmente i missili.

 

Si prevede a quel punto – secondo gli analisti israeliani – che Abu Mazen si difenderà davanti alla Rice dicendo: "Va bene, datemi l’occasione per far tornare la vita alla normalità. Liberati i detenuti, ritiratevi dalle città, togliete l’assedio, ecc.". Olmert risponderà: "Non possiamo valutare l’accordo di Mecca soltanto dalle dichiarazioni, ma vogliamo vedere i fatti e non ci basta che il nuovo governo rispetti gli accordi, ma deve riconoscere Israele".

 

La televisione israeliana ha rivelato che all’incontro di lunedì Olmert porterà con sé  il ministro della Difesa, Amir Peretz e la ministra degli Esteri Tzipi Livni.

 

Per quanto riguarda la situazione della sicurezza, è stata svelata l’esistenza di un incontro dei vertici dell’esercito israeliano e dei capi degli organi di sicurezza per valutare l’accordo di Mecca, ma questi ultimi non hanno potuto dare dei suggerimenti sul da farsi.

 

Secondo la stesa fonte, Olmert ha chiesto agli organi di sicurezza un rapporto sull’accordo di Mecca e questi hanno risposto di non sapere che effetto avrà tale accordo dal punto di vista della sicurezza.  

Un altro canale televisivo israeliano ha ipotizzato che Olmert non aiuterà affatto Abu Mazen non ne appoggerà il successo: "Abbas, due mesi fa, si è recato a casa di Olmert e non ha ottenuto nulla, E’ mai possibile che ora possa ottenere qualcosa dopo aver sfidato l’America e Israele firmando l’accordo di Mecca e incaricando Ismail Haniyah a guidare il prossimo governo?"

 

 

Il timore di pressioni sul presidente dell’Anp è stato espresso anche dal Fonte Popolare per la Liberazione della Palestina, ieri, in un comunicato stampa: l’incontro trilaterale di lunedì "cercherà di vendere soluzioni parziali attraverso la Road Map".

E’ ha sottolineato che Israele e gli Usa stanno ancora tentando di imporre la loro visione dello stato palestinese con barriere temporanee e che non sono veramente interessati a "negoziati seri".

La Rice arriverà in Israele oggi per un incontro con la collega israeliana  Tzipi Livni in preparazione del vertice a tre di lunedì.

Alcuni leader palestinesi, compresi quelli imprigionati nelle carceri israeliane, hanno rivolto un appello a Abbas affinché non prenda parte alla riunione, in segno di protesta per gli scavi israeliani alla Moschea di Al-Aqsa.

(Fonti: Maan News e Palestine-info)

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