Olmert premier d'Italia.

Da Mondocane fuorilinea

Di fulvio Grimaldi

Olmert premier d’Italia.

Restando dalle parti della decima piaga biblica, eccovi un altro bel
paradosso dettato dall’ipocrisia da podio dei nostri governanti. Ed è un
paradosso che, modestamente, nel mio documentario "Gaza, Baghdad,
Beirut: delitto e castigo" è bell’e squadernato. Come volevasi
dimostrare. In Israele, a casa del puparo in seconda (o in prima?)
dell’anonima omicidi occidentale, l’italiano capo del governo di una
"repubblica sovrana" ripete a bacchetta (essendo la bacchetta la
minaccia di qualche deflagrazione operata dal reparto Al Qaida del
Mossad a Milano o Genova) ciò che il capo del governo del paese ospite
gli intima. L’aveva già fatto, come dimostrato da un perfido fuorionda
di Blob, nella conferenza stampa di fine visita di Olmert a Roma: carta
bianca a Israele su tutto e natura inestinguibilmente ebraica dello
Stato, così sacralizzato come Stato dell’apartheid. Forza internazionale
di mercenari del colonialismo a Gaza, per evitare a Tsahal altre brutte
figure tipo Hezbollah e completare il genocidio (24 palestinesi
sofferenti, di ritorno da trattamento clinico in Egitto, fatti morire di
stenti tra altre migliaia bloccati nel deserto del Sinai cui, al valico
di Rafah, si nega il ritorno). Riconferma del memorandum militare che
sancisce la collaborazione italiana alla pulizia etnica dei palestinesi
(e altri arabi presto) tramite gingilli per la guerra ABC, come le armi
chimiche ed elettromagnetiche che già hanno sminuzzato un po’ di
"terroristi" in Libano. Perfetta fratellanza sotto il comune "scudo
spaziale" Usa che permette di salvaguardarci da onirici missili
nordcoreani, o persiani, polverizzando tutti i "mori" meglio che a
Poitiers o Lepanto. "L’Iran non deve avere assolutamente nessuna
capacità nucleare", mentre le quattrocento bombe atomiche di Israele, il
suo rifiuto di ogni trattato di messa al bando e di ogni controllo, la
sua persecuzione dell’eroico e indomabile Mordechai Vanunu, sono le
merendine che si consumano al tè con Tzipi Livni, signora degli esteri
dalle zanne passatele da Madeleine Albright.

…e Prodi, con garzoni vari, portinaio di Israele

E, per arrivare all’empireo del paradosso, ecco la precisazione che ogni
singolo abitante del Libano si attendeva dall’agosto 2006: nuove regole
d’ingaggio che permettano alla "forza di pace" di meglio difendere dagli
agnelli della mezzaluna il lupo mannaro con la stella di Davide e
completare l’opera di ingollamento del Libano non riuscita né con la
"rivoluzione dei cedri (con innesti di stelle di Davide), né con
l’invasione, né con l’invenzione decimapalestinesi dei consueti ascari
Al Qaida. Quell’Al Qaida che il sempre più zerbinato Abu Mazen vorrebbe
surrealisticamente individuare tra le file di Hamas, quando è stato
Hamas a scoprire e sventare l’invenzione di cellule binladesche
progettate da Dahlan su direttiva di Tel Aviv. A proposito, è sfuggito
al nostro premier, ma anche al "manifesto", quel documento ufficiale che
ci racconta la carriera di Shaker Al Absi, da manutengolo contras in
Nicaragua a capo dei jihadisti di Fatah al Islam, nel loro covo di Nahr
el Bared? Come faceva a non sfuggirgli, dal momento che la meritoria
opera di provocazione di costui, stipendiato dal clan Hariri, permette
di radere al suolo un campo profughi palestinese la dove, a Tripoli, gli
Usa progettano una megabase, tipo Bondsteel in Kosovo, per il loro Nuovo
Medioriente bantustanizzato? Prodi soluzione di continuità con
Berlusconi? Eccovi un paradosso da sghignazzo omerico. Ma il paradosso
supremo — campioni in carica Mario Pirani di "Repubblica" e Adriano
Sofri di postriboli vari — resta quello della "difesa di Israele". Una
"difesa" costata oltre 5000 civili palestinesi uccisi dall’inizio
dell’Intifada (un terzo minorenni), 400 ammazzati nelle ultime
incursioni, decine di bimbetti legati a scudo umano sui blindati (perché
taci Human Rights Watch, perché sei diretta dai lobbisti ebraici Kenneth
Roth e Sarah Leah Whitson?), 2.700 palestinesi nel 2006 sequestrati e
incarcerati senza processo sugli 11mila complessivi, di cui 368 bambini,
milioni cacciati, migliaia di case e di terreni distrutti.

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