Olocausto israelo-statunitense: 581° giorno. 53° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Distrutti l’80% degli edifici di Rafah. 106 morti e 367 feriti nelle ultime 24 ore

Olocausto israelo-statunitense: 581° giorno. 53° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Distrutti l’80% degli edifici di Rafah. 106 morti e 367 feriti nelle ultime 24 ore

Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 53° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente e militarmente dagli Stati Uniti. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza.

La cronaca del genocidio.

Un cittadino, Sami Nasr Abu Asr, è stato confermato morto in un attacco aereo israeliano sul quartiere di Al-Shuja’iya, a est della città di Gaza, insieme al fratello e al figlio Mohammed.

Nel quartiere di al-Rimal, diversi palestinesi sono stati uccisi e altri feriti in un attacco che ha colpito un appartamento residenziale vicino alla Moschea della Palestina.

Diversi feriti sono stati segnalati dopo che aerei militari israeliani hanno colpito un’abitazione nel campo profughi di al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale.

In un altro attacco contro un negozio di articoli per la casa vicino alla farmacia Al-Madina, all’ingresso del campo di al-Nuseirat, quattro palestinesi, tra cui due bambine, sono rimasti uccisi.

Altre vittime sono state registrate nella città di Al-Zawaida, sempre nella Striscia di Gaza centrale, a seguito di attacchi nella zona di Al-Ta’abin.

Il piccolo Ayman Mohammed Hamdan Khafaja è stato ucciso quando le forze israeliane hanno preso di mira una tenda che ospitava famiglie sfollate nella parte occidentale di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale.

Le navi militari israeliane hanno aperto il fuoco sulla costa settentrionale di Gaza, mentre i bombardamenti di artiglieria hanno preso di mira le zone orientali di Gaza.

Bilancio delle vittime.

Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che solo nelle ultime 24 ore gli ospedali hanno ricevuto 106 salme e 367 feriti, mentre l’attacco israeliano continua.

Il numero totale di vittime, negli ultimi 18 mesi, è di 172.024 tra morti e feriti.

Il Ministero ha inoltre affermato che molte vittime rimangono intrappolate sotto le macerie e per le strade, irraggiungibili a causa dei continui attacchi e dell’ostruzione dei soccorsi.

La fase iniziale di un accordo di tregua, mediato da Egitto e Qatar con il sostegno degli Stati Uniti, è iniziata il 19 gennaio 2025. Tuttavia, il 18 marzo, Israele ha abbandonato unilateralmente l’accordo – nonostante l’adesione di Hamas – e ha ripreso quella che è stata ampiamente descritta come una campagna di genocidio a Gaza.

Foto e video.

Le conseguenze del mortale attacco israeliano alla casa della famiglia Hamdan nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale di Gaza, che ha portato al brutale assassinio di Amro Abu Hayya, un neonato, insieme ai suoi genitori, Rashad e Safaa Abu Hayya.

Rafah distrutta.

Il canale israeliano Channel 12 ha riferito che l’analisi delle immagini satellitari mostra che, negli ultimi mesi, l’esercito israeliano ha distrutto circa l’80% degli edifici nella città di Rafah e nei campi circostanti. Questa azione si è intensificata dopo che Israele ha preso il controllo della linea di separazione di Morag e ha separato Rafah dall’intera enclave di Gaza.

L’agenzia Anadolu ha riferito il mese scorso che l’esercito israeliano ha distrutto il 90% dei quartieri residenziali nella città di Rafah, nella parte meridionale di Gaza, dall’ottobre 2023. L’ufficio stampa del governo di Gaza ha affermato che l’esercito ha raso al suolo un’area di 12.000 metri quadrati a Rafah, trasformando la città in quello che ha definito “uno degli esempi più orribili di genocidio e pulizia etnica dei tempi moderni”.

(Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori).

Per i precedenti aggiornamenti:

https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza

https://www.infopal.it/category/ciclone-al-aqsa