

Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 72° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza.
Secondo fonti locali, questa mattina, mercoledì 28 maggio, quattro palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano su un gruppo di civili nella zona di Al-Fakhoura, nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza.

Nella notte, l’esercito israeliano ha bombardato la casa della famiglia Al-Arbid, nel quartiere Al-Saftawi della città di Gaza.
Il giornalista Osama Al-Arbid è stato estratto dalle macerie. I suoi familiari sono rimasti uccisi nell’attacco.

Aerei militari israeliani hanno bombardato la città di Absan Al-Jadida, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.
L’esercito israeliano uccide tre abitanti di Gaza e ne ferisce decine durante la distribuzione di cibo sponsorizzata dagli Stati Uniti.
L’ufficio stampa governativo di Gaza (GMO) ha dichiarato martedì che l’esercito di occupazione israeliano ha ucciso tre civili palestinesi disperati e ne ha feriti altri 46 presso il centro di distribuzione alimentare americano a Rafah, mentre molti civili nella zona risultano dispersi.
Secondo il canale satellitare Al Jazeera, i contractor della sicurezza statunitense – che lavorano per una fondazione sostenuta da Israele e Stati Uniti – hanno perso il controllo del centro poco dopo la sua apertura.
Il Centro Palestinese per i Dispersi e le Scomparsi Forzatamente ha dichiarato che diversi cittadini sono scomparsi, martedì pomeriggio, dopo essersi recati in uno dei punti di distribuzione di aiuti umanitari statunitensi a Rafah, a sud di Gaza.
“Diversi civili si sono recati lì ma non sono tornati alle loro case e non ci sono ancora informazioni confermate sulla loro sorte”, ha dichiarato il centro martedì, poche ore dopo l’incidente.
Il centro ha ritenuto l’esercito israeliano pienamente responsabile della scomparsa di quei cittadini, chiedendo che vengano fornite immediatamente informazioni sulla loro sorte e che si adoperi per garantire un processo sicuro ed equo per la distribuzione degli aiuti umanitari.
Il centro ha avvertito che simili incidenti potrebbero ripetersi nel contesto del caos in materia di sicurezza e dell’assenza di garanzie di protezione per i civili.
GMO: Israele fallisce miseramente nella distribuzione degli aiuti nelle zone di isolamento razziste di Gaza.
L’Ufficio Stampa Governativo (GMO) di Gaza ha confermato che l’occupazione israeliana ha fallito completamente nel suo tentativo di distribuire aiuti all’interno delle cosiddette “zone di isolamento razziale”.
Secondo la dichiarazione, l’iniziativa israeliana di distribuire aiuti in queste cosiddette “zone cuscinetto” è fallita disastrosamente, come confermato da resoconti sul campo e persino dai media ebraici. Migliaia di palestinesi affamati – intrappolati per quasi 90 giorni senza cibo né medicine – si sono riversati in queste zone in una situazione disperata e tragica, che si è conclusa con l’assalto ai centri di distribuzione e il sequestro degli aiuti. Le forze israeliane hanno risposto a colpi d’arma da fuoco, ferendo diversi civili. Questo, afferma l’Ufficio, evidenzia il completo collasso del percorso umanitario rivendicato dalle autorità israeliane.
Il GMO ha sottolineato che gli eventi sono una chiara prova del fallimento israeliano nel gestire la catastrofe umanitaria deliberatamente orchestrata attraverso politiche di fame, assedio e bombardamenti. Questi atti costituiscono un vero e proprio genocidio ai sensi del diritto internazionale, in particolare dell’Articolo II della Convenzione sul Genocidio del 1948.
La dichiarazione ha denunciato la creazione di “zone cuscinetto simili a ghetti” per la distribuzione di aiuti minimi sotto la minaccia di morte, proiettili e carestia – non come un autentico aiuto umanitario, ma come una strategia politica calcolata per perpetuare la fame, smantellare la società palestinese e imporre percorsi di aiuti politicizzati al servizio degli obiettivi militari e di sicurezza di Israele.
Il GMO ha ritenuto Israele pienamente responsabile, sia legalmente che moralmente. Ha condannato l’uso degli aiuti umanitari come arma di guerra e di ricatto politico, nonché il continuo ostacolo all’accesso a Gaza attraverso i canali appropriati da parte delle organizzazioni umanitarie ufficiali e internazionali.
Ha invitato le Nazioni Unite e il Consiglio di Sicurezza ad agire rapidamente e con decisione per fermare il crimine, aprire tutti i valichi immediatamente e incondizionatamente e consentire alle agenzie umanitarie di operare liberamente, senza interferenze o agende politiche israeliane.
Inoltre, l’Ufficio ha chiesto la creazione di commissioni investigative internazionali indipendenti per documentare i crimini di fame e perseguire i leader israeliani per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

L’ufficio stampa del governo di Gaza (GMO) ha dichiarato che gli aerei militari israeliani hanno preso di mira 241 rifugi e centri di sfollamento forzato, dall’inizio della guerra israeliana a Gaza, in flagrante violazione di tutte le leggi internazionali e umanitarie.
Ha confermato che il massacro israeliano presso la scuola Fahmi Al-Jirjawi, nel quartiere di Al-Daraj nella città di Gaza, ha ucciso oltre 31 civili, tra cui 18 bambini e 6 donne, e ne ha feriti decine.
(Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori).
Per i precedenti aggiornamenti:
https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza