OLP: la leadership palestinese intende far pagare a Israele il prezzo della sua occupazione

MEMO. Il segretario del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), Saeb Erekat, ha annunciato venerdì 5 giugno che la leadership palestinese ha adottato le misure necessarie per addebitare a Israele il prezzo di 53 anni di occupazione, secondo quanto riportato da un comunicato.

In una dichiarazione rilasciata ai media in occasione del 53° anniversario dell’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme est e della Striscia di Gaza, Erekat ha osservato che la leadership palestinese ha annullato gli accordi che erano già stati praticamente cancellati da Israele.

“La leadership ha intensificato le campagne politiche, legali e diplomatiche per spingere la comunità internazionale a far rispettare la legittimità e l’attuazione del diritto internazionale”, ha comunicato Erekat, sottolineando che “oltre a rilasciare dichiarazioni dovrebbero anche essere intraprese delle azioni”.

Il segretario ritiene che la lunga storia della violenza israeliana contro i palestinesi “deve fungere da incentivo per la comunità internazionale per rifiutare il piano di annessione israeliano e adottare misure pratiche per il riconoscimento dello stato della Palestina”.

Erekat ha poi sottolineato che “tutte le fazioni palestinesi insieme all’OLP e alla leadership dell’Autorità Palestinese sono unite contro il piano di annessione e hanno espresso la volontà di minarlo”.

Nel frattempo, il segretario ha spiegato che porre fine alla divisione interna e riguadagnare l’unità nazionale è la chiave per affrontare le “sistematiche politiche imperialiste” dell’occupazione e che il continuo conflitto nazionale e l’escalation della resistenza popolare sono fondamentali per raggiungere l’indipendenza nazionale dello Stato palestinese.

Traduzione per InfoPal di Sara Zuccante