Oltre 250 rabbini statunitensi chiedono la fine della violenza dei coloni ebrei in Palestina

Palestine Chronicle. A seguito di un’escalation della violenza dei coloni contro i civili palestinesi in tutta la Cisgiordania occupata, un gruppo rabbinico per i diritti umani del Nord America ha diffuso una lettera per esprimere le proprie preoccupazioni all’ambasciata israeliana degli Stati Uniti. 
La lettera, una copia della quale è stata ricevuta dal Palestine Chronicle, è stata emessa dall’organizzazione rabbinica per i diritti umani, T’ruah, ed è stata firmata da oltre 250 rabbini e cantori (persone che cantano musica liturgica e conducono la preghiera in una sinagoga, ndr).
Invita il governo israeliano “a fermare la violenza dei coloni contro i palestinesi arrestando e accusando i colpevoli e smantellando gli avamposti illegali”.

La lettera, indirizzata a Michael Herzog, ambasciatore di Israele negli Stati Uniti, afferma che “gli incidenti violenti perpetrati da ebrei contro palestinesi in Cisgiordania sono aumentati di oltre il 150% dal 2019”.
“Finora, quasi nessuno di coloro che hanno compiuto questi attacchi è stato arrestato, e ancora meno sono stati incriminati e assicurati alla giustizia”, ​​si legge nella lettera, aggiungendo che “i video e i rapporti di testimoni oculari mostrano soldati in attesa, che non sono intervenuti ma hanno persino protetto i coloni che effettuano gli attacchi”.

Gli attacchi dei coloni ebrei contro i palestinesi sono in aumento nella Cisgiordania occupata. Lo scorso novembre, gli esperti delle Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per quella che hanno definito “una caratteristica estremamente inquietante dell’occupazione israeliana”.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), nei primi 10 mesi del 2021 ci sono stati 410 attacchi da parte di coloni ebrei contro palestinesi. Quattro palestinesi furono uccisi dai coloni quell’anno.


Traduzione di L.P. per InfoPal