Oltre 2,8 milioni di turisti in Palestina alla fine del 2018

Betlemme-Ma’an e Wafa. Il numero di turisti e di pellegrini che visiterà la Palestina entro la fine del 2018 supererà i 2,8 milioni , secondo quanto riportato dal ministero del Turismo e delle Antichità della Palestina.

Maaya ha dichiarato a Wafa, in un’intervista, che “quest’anno c’è una significtiva crescita nel numero di turisti e pellegrini  rispetto al 2017” e ha sottolineato che il numero ha “raggiunto i 2,7 milioni” e che la maggior parte degli hotel è al completo.

Maaya ha affermato che si aspetta un ulteriore incremento nel 2019 e basandosi sui dati forniti da hotel e uffici turistici, secondo le quali le prenotazioni stanno continuando, il che significa che la situazione sarà addirittura migliore alla fine dell’anno.

Ha confermato che il turismo è cresciuto in città come Hebron, Betlemme, Gerico e Ramallah, basandosi sul grande numero di turisti che sono arrivati in Palestina.

Maaya ha riportato che c’è stato un problema con la lunga coda di turisti che aspettavano di entrare nella Basilica della Natività, tenendo in considerazione che le porte della basilica erano rimaste aperte per tre ore e mezza nel 2017, mentre nel 2018 turisti e pellegrini aspettavano tutto il giorno senza che molti riuscissero ad entrare.

Per questo motivo, il ministero si è messo in contatto con i capi delle tre istituzioni religiose responsabili per la basilica, per avviare prenotazioni on-line per i gruppi in visita, assegnando così il giorno di ingresso.

Questo meccanismo dovrebbe iniziare da febbraio 2019.

Maaya dichiara che, in passato, i turisti spendevano solo poche ore in Palestina senza beneficiare del mercato palestinese. Ad ogni modo, il ministero ha dovuto convincere i turisti a rimanere negli hotel del paese.

“Abbiamo dovuto anche respingere le lamentele da parte di israeliani per la mancanza di sicurezza nei Territori palestinesi, e siamo riusciti a persuaderli attraverso la partecipazione ad eventi internazionali per sottolineare che non abbiamo avuto problemi  con nessun turista ma che Israele vuole sabotare il turismo palestinese”.

Maaya ha affermato che nel passato l’attenzione era rivolta verso il turismo religioso cristiano, che raccolgie il 96% dei turisti. Successivamente c’è stato un tentativo di incoraggiare il turismo religioso islamico malgrado gli ostacoli imposti  dall’occupazione.

Il turismo islamico è incoraggiato dalla Turchia, dall’Indonesia e dalla Malesia verso Gerusalemme e Hebron.

Ha inoltre indicato che ci sono 250 hotel nei Territori palestinesi per un totale di 10.100 stanze, e anche un grande numero di ostelli.

Maaya ha inoltre detto che gli ostacoli provocati dall’occupazione potrebbero interrompere il turismo, come impedire ai turisti di rimanere negli hotel in Palestina, di visitare le città e i siti palestinesi.

Traduzione per InfoPal di Annalisa Gatti