Ramallah. Tra sabato e domenica, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato almeno 30 palestinesi, tra cui ex-prigionieri, in varie località della Cisgiordania.
Secondo una dichiarazione congiunta della Società dei prigionieri palestinesi e della Commissione per gli Affari dei detenuti ed ex-detenuti, gli arresti sono stati effettuati in diversi governatorati, tra cui Hebron, Nablus, Ramallah, Jenin, Gerico, Gerusalemme e Salfit.
Queste operazioni sono state accompagnate da incursioni diffuse, aggressioni, minacce ai detenuti e alle loro famiglie, interrogatori sul campo e distruzione di case.
La dichiarazione ha evidenziato che dall’inizio dell’offensiva in corso contro il popolo palestinese, nell’ottobre 2023, sono state documentate più di 11.300 detenzioni in Cisgiordania, compresa Gerusalemme.
Inoltre, il rapporto ha rivelato che le forze israeliane continuano a detenere i civili di Gaza, in particolare delle regioni settentrionali, compresi donne, bambini e personale medico, facendoli sparire con la forza.
Secondo la dichiarazione, le autorità di occupazione si sono rifiutate di rivelare completamente l’identità e l’ubicazione di questi detenuti, e le organizzazioni non sono in grado di accertare il numero totale di prigionieri a Gaza, che si stima siano nell’ordine delle migliaia.
La campagna di detenzioni sistematiche in corso si è intensificata in modo significativo dall’inizio del genocidio israeliano in corso, non solo in termini di numero di detenuti, ma anche per quanto riguarda il livello di violenza e di violazioni commesse durante queste operazioni.
(Fonti: Wafa, Quds News, PIC).