Omar Barghouti: la campagna per porre fine all’occupazione israeliana si sta avvicinando al suo “momento sudafricano”

MEMO. La storica campagna per porre fine all’occupazione israeliana della Palestina si sta avvicinando al suo “momento sudafricano”, secondo quanto affermato da Omar Barghouti. L’attivista palestinese ha parlato della campagna che ha co-fondato nel 2005, ossia il movimento Boycott, Divestment and Sanctions (BDS), con Democracy for the Arab world Now (DAWN), alla luce della risposta occidentale all’invasione russa dell’Ucraina, che include dure sanzioni contro Mosca.

“Questi atti hanno effettivamente demolito tutte le scuse anti-BDS propagate da Israele e dai suoi apologeti anti-palestinesi in Occidente negli ultimi 17 anni, per cercare di contrastare le nostre richieste di responsabilizzazione e giustizia”, ​​ha affermato Barghouti denunciando ciò che chiama “palese ipocrisia dell’Occidente”.

Barghouti ha spiegato che, oltre all’ipocrisia dell’Occidente, “la velocità con cui tutte le organizzazioni culturali, politiche e accademiche, le imprese ed i parlamenti hanno imposto sanzioni – anche globali – e boicottaggi contro la Russia ed i russi comuni, solo pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina, invia un messaggio molto chiaro e razzista a palestinesi, yemeniti, iracheni, afgani, latinoamericani, africani, a molti, molti popoli in tutto il sud del mondo, e cioè che le nostre vite ed i nostri diritti come persone di colore non contano agli occhi dell’impero occidentale”.

“È un messaggio chiaramente razzista”, che Barghouti sostiene non riguardi il BDS. I russi sono stati presi di mira in base alla loro identità e al discorso politico, afferma il 58enne, e non per la loro attuale complicità con qualche crimine. “[Il messaggio del boicottaggio dell’Occidente] è completamente antitetico al principio etico del movimento BDS, ossia che il BDS mira alla complicità, non all’identità. E questo è un punto molto importante da menzionare”, ha detto Barghouti. “Abbiamo solo chiesto il boicottaggio delle istituzioni, non degli individui. E ogni volta che un individuo viene preso di mira è perché rappresenta un’istituzione complice – un’istituzione che fa parte del sistema d’Apartheid di Israele – e questo non si basa mai sull’identità”.

Commentando il rifiuto dell’Occidente contro il BDS, Barghouti ha parlato a lungo di quelle che ha definito “misure maccartiste” per soffocare e criminalizzare un movimento pacifico per porre fine all’Apartheid, che si è rivelato estremamente efficace nel far cadere il regime dell’Apartheid in Sud Africa. L’ipocrisia è evidente, ha spiegato Barghouti, indicando le decine di leggi a livello statale e altre misure negli Stati Uniti e in tutto l’Occidente, in generale, contro il boicottaggio di Israele.

Nonostante gli sforzi per sopprimere il BDS, il risultato sul campo è stato l’opposto, afferma Barghouti, indicando l’ondata di sostegno alla causa palestinese e il flusso di rapporti di importanti gruppi per i diritti umani che hanno concluso che Israele sta praticando l’Apartheid.

Per Barghouti, la classificazione come Apartheid da parte di Amnesty, Human Rights Watch e molti altri importanti gruppi per i diritti umani è estremamente importante, perché “a differenza del colonialismo, a differenza dell’occupazione, [l’Apartheid] è un crimine contro l’umanità molto chiaramente definito nel diritto internazionale. E abbiamo l’esperienza sudafricana come gold standard di come dovrebbe essere trattato l’Apartheid”. Una tale designazione, dice, “terrorizza” Israele, motivo per cui lo stato d’occupazione ha reagito in modo aggressivo per minare il lavoro di questi importanti gruppi per i diritti umani.

“Fare un ‘whitewashing‘ dell’Apartheid israeliano e delle sue brutalità quotidiane contro i palestinesi sta diventando una vera sfida, anche per i gruppi di lobby israeliani […], non solo in Australia ed in Sud Africa, ma anche negli Stati Uniti, in Europa, in Asia meridionale, in America Latina”, ha sottolineato Barghouti.

“Dal pink-washing, al green-washing, all’art-washing, allo sports-washing dell’Apartheid, Israele ha bisogno di molti ‘washing‘. E ha speso ingenti somme di denaro e stanziato enormi risorse umane per nasconderlo, per distogliere l’attenzione e per normalizzare gli orrori quotidiani di Israele contro i palestinesi. Ma non funziona”.

(Il fondatore del movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS), Omar Al-Barghouti, il 3 giugno 2014 [Rob Stothard/Getty Images]).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.