Omicidio Abu Aqleh, AI: “I militari israeliani non possono continuare ad uccidere impunemente i palestinesi”

Ramallah – WAFA. In reazione alla decisione degli Stati Uniti di indagare sull’uccisione da parte dell’esercito israeliano della giornalista palestinese-statunitense Shireen Abu Aqleh, Amnesty International ha affermato in una dichiarazione che Israele non può continuare a uccidere palestinesi impunemente.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti questa settimana ha chiesto all’FBI di aprire un’indagine sull’omicidio di Abu Aqleh, che è stata uccisa a maggio mentre copriva un assalto dell’esercito israeliano alla città di Jenin, nel nord della Cisgiordania.

“Shireen Abu Aqleh era un’icona del giornalismo che ha passato decenni a raccontare le storie dei palestinesi. Mentre accogliamo con favore questa nuova mossa per fare giustizia per il suo omicidio, condividiamo l’appello della famiglia Abu Aqleh affinché le indagini dell’FBI siano veramente indipendenti e approfondite e affinché la responsabilità vada direttamente al vertice della catena di comando dell’esercito israeliano. Le forze israeliane non possono continuare a uccidere civili palestinesi impunemente”, ha affermato Heba Morayef, direttore di Amnesty International per il Medio Oriente ed il Nord Africa.

“La morte di Shireen Abu Aqleh non è stata un incidente isolato: è tra i 150 palestinesi che sono stati uccisi dalle autorità israeliane in Cisgiordania quest’anno. Questi omicidi, per lo più avvenuti nel contesto di operazioni di polizia e incursioni, fanno parte di un sistema d’Apartheid che prospera con l’oppressione violenta ed i crimini condannati dal diritto internazionale. Qualsiasi governo che si preoccupi per la giustizia ed i diritti umani deve fare pressione sulle autorità israeliane affinché smantellino il sistema d’Apartheid e adottino misure per rendere responsabili i dirigenti israeliani”, ha aggiunto.

“Dato il clima di impunità che prevale in Israele, ribadiamo il nostro appello a tutti gli stati, inclusi gli Stati Uniti, a sostenere le indagini della Corte penale internazionale sulla situazione in Palestina. Continueremo a chiedere giustizia per Shireen Abu Aqleh – e per tutti i palestinesi che sono stati illegalmente uccisi dalle forze israeliane – finché sarà necessario”, ha concluso Morayef nella sua dichiarazione.