Omicidio Hariri, Khamenei: ‘Tribunale fasullo’

Press Tv. Il leader della Rivoluzione Islamica iraniana, l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha affermato che qualsiasi sentenza emessa dal Tribunale speciale per il Libano (Tsl) – patrocinato dagli Usa – sarà da considerare nulla.

Questo è un tribunale fasullo, ed ogni suo verdetto sarà respinto – ha dichiarato oggi il leader durante un incontro a Teheran con l'emiro del Qatar, shaykh Hamad bin Khalifa Al Thani. “Noi speriamo che le parti influenti in Libano agiscano con prudenza, in modo che la questione non si trasformi in crisi”.

Il leader ha quindi ricordato che eventuali complotti non porteranno frutti, aggiungendo: “Siamo molto ottimisti riguardo al miglioramento della situazione in Medio Oriente”.

Il Tsl è incaricato delle indagini per l'assassinio dell'ex primo ministro libanese Rafiq Hariri, avvenuto il 14 febbraio 2005. Insieme a Hariri furono uccise più di venti persone, nell'ambito di un devastante attentato perpetrato nella capitale Beirut. Creato quasi due anni dopo, il Tsl dovrebbe annunciare i risultati dell'inchiesta entro fine anno.

Era stato riferito in precedenza che il tribunale avrebbe lanciato un'accusa contro il movimento di resistenza libanese Hezbollah. Pronta la smentita del movimento, secondo cui la resistenza stessa è oggetto di un complotto, in linea con gli interessi israeliani. Alcune importanti personalità e partiti politici libanesi hanno ugualmente condannato le accuse, sostenendo che siano state suggerite di comune accordo da Usa e Israele per seminare discordia nel Paese.

Ad agosto, durante un discorso pubblico, il segretario generale di Hezbollah as-Sayyid Hasan Nasrallah aveva a sua volta fornito alcuni dettagli su un coinvolgimento israeliano nell'omicidio di Hariri. Il discorso, trasmesso in televisione, era corredato da immagini video registrate dai mezzi aerei automatici israeliani, e da confessioni estrapolate ad alcuni collaborazionisti d'Israele, che confermavano l'accusa di Nasrallah.

Altre fazioni libanesi hanno accusato il Tls di utilizzare false testimonianze. 

Parlando di altre questioni, l'ayatollah Khamenei ha sottolineato l'importanza di rinforzare la sicurezza nel Golfo Persico, che beneficerebbe tutti i paesi del Medio Oriente, e di unire musulmani sciiti e sunniti: “Gli sciiti e i sunniti della regione convivono in pace da anni, ma certi [stati] cercano di danneggiare quest'atmosfera amichevole e trasformare certe differenze di opinioni in differenze sociali”.

Il leader ha quindi chiarito che esistono “mercenari e individui tendenziosi da entrambe le parti”, aggiungendo: “Questo problema andrebbe controllato sia in termini d'idee che di sicurezza”.

Da parte sua, l'emiro del Qatar ha lodato i rapporti fra Teheran e Doha, commentando: “I due paesi hanno sempre goduto di posizioni politiche simili”.

Per quanto riguarda la questione dell'unità religiosa, Al Thani ha confermato che alcuni paesi stanno cercando di ordire un complotto alla luce del sole in Libano. Ha quindi espresso la disponibilità immediata del Qatar a fermare una simile cospirazione e ad agire in base agli interessi della regione, in collaborazione con gli altri stati.

L'emiro del Qatar si tratterrà per tutta la giornata di oggi a Teheran, dove è giunto stamattina alla testa di una delegazione di alti funzionari. Prima di Khamenei ha incontrato il presidente Ahmadinejad, col quale ha ugualmente discusso dei rapporti bilaterali e degli ultimi sviluppi in Medio Oriente. 

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