OMS: Attacchi “senza precedenti” contro personale sanitario palestinese nel 2018

Ramallah-MEMO. Un nuovo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato che il 2018 ha visto un numero “senza precedenti” di attacchi contro l’assistenza sanitaria da parte delle forze israeliane nel Territorio palestinese occupato (TPO).

Il rapporto, intitolato “diritto alla sanità nel territorio palestinese occupato: 2018”, lanciato questa settimana a Ramallah in un evento a cui hanno partecipato diplomatici senior, si propone di esaminare “gli ostacoli verso il raggiungimento del più alto livello di salute per i palestinesi che vivono sotto occupazione”.

Secondo il dott. Gerald Rockenschaub, capo dell’ufficio dell’OMS nel TPO, “i palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza continuano a dover affrontare importanti ostacoli alla realizzazione del diritto alla salute.

“La sostenibilità di servizi sanitari di qualità è messa a dura prova dall’occupazione cronica e dalla frammentazione; le restrizioni ai movimenti hanno un profondo impatto sull’accesso alle cure sanitarie, anche per alcuni dei pazienti palestinesi più vulnerabili”.

L’OMS ha osservato che “i palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza sono esposti ad alti livelli di violenza”. 299 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nel 2018 e 31.723 sono stati feriti (principalmente nel contesto delle proteste della Grande Marcia del Ritorno).

Inoltre, secondo l’OMS, il 2018 è stato testimone di “432 attacchi […] contro l’assistenza sanitaria in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”.

“Soltanto a Gaza, tre operatori sanitari sono stati uccisi e 570 feriti, 41 con munizioni letali, mentre prestavano assistenza ai feriti nella Grande Marcia del Ritorno”, ha affermato l’OMS.

Parlando durante l’evento, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per il Territorio palestinese occupato, Jamie McGoldrick, ha classificato la situazione umanitaria per i palestinesi come “terribile”.

“Nessun paziente dovrebbe preoccuparsi di non poter accedere a trattamenti essenziali e salvavita, sia per ciò che riguarda le strutture sanitarie che richiedono permessi rilasciati da Israele sia per i farmaci essenziali all’interno delle strutture sanitarie palestinesi”, ha affermato McGoldrick.

“Nessun operatore sanitario dovrebbe andare a lavorare con la paura di essere colpito e ucciso. La relazione dell’OMS sottolinea la necessità immediata dei nostri sforzi collettivi per rafforzare la protezione dell’assistenza sanitaria”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.