Ondata di massacri israeliani contro Gaza: un bimbo fatto a pezzi da un missile

Gaza – InfoPal. Mentre i nostri media permanentemente embedded con le forze di occupazione israeliane ci parlano di “rappresaglia” di Israele contro i “terroristi” palestinesi e di Hamas che “rompe la tregua” (quale, quella mai rispettata dallo stato sionista?), non si placano i massacri contro la Striscia di Gaza: da giovedì sono 15 i cittadini palestinesi uccisi e oltre 40 i feriti durante bombardamenti aerei e dell'artiglieria. Tra le vittime, anche bambini, fatti a pezzi da missili (si veda la macabra, foto, di cui ci scusiamo con i lettori).

Questa mattina, tre persone, tra cui un bambino, sono rimaste ferite da attacchi aerei: un missile è caduto su una stazione di benzina, a Beit Hanoun, nel nord della Striscia, provocando un ferito, mentre i colpi sparati da aerei da ricognizione hanno colpito altri due palestinesi nel quartiere di ash-Shaja’iyah, a Gaza.

Qui, secondo quanto hanno riferito testimoni oculari, verso mezzogiorno un'auto civile è stata centrata dai missili mentre si trovava nei pressi della scuola di Muadh ben Jabal a Shaja’iyah.

Nell'attacco, un uomo ha perso un piede e un bambino è stato ferito.

Ieri sera, nel quartiere di Sabra, a Gaza City, tre persone, tra cui un bambino di 5 anni, a bordo di una moto, sono state uccise da un missile lanciato da un aereo.

Le vittime sono Monther e Mu'taz Quri'e, delle Brigate al-Quds, ala armata del Jihad islamico, e il figlio di Monther, di 5 anni, Islam.

La famiglia delle vittime ha raccontato che i tre si erano recati all'ospedale ash-Shifa, dove il bambino era in cura per una malattia di cui soffriva, e che al ritorno verso casa gli aerei israeliani hanno bombardato la moto su cui stavano viaggiando. 
  
Il missile ha colpito in pieno le tre persone: l'intestino del bimbo è uscito dall'addome, mentre i corpi degli altri due sono stati ridotti a brandelli sparsi su entrambi i lati della strada.

Sempre ieri sera, l'aviazione israeliana ha preso di mira un gruppo di residenti di Abasan al-Jadida, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia, ma senza provocare feriti.

Nel nord, un aereo ha lanciato un missile contro una moto che stava viaggiando nell'area di Sheikh Zayed uccidendendo Samed Abed, delle Brigate Salah ed-Din.

Poco prima, un altro missile aveva colpito una cava di pietre, nei pressi dell'ospedale Wafa, nella zona orientale di Gaza City, ferendo due lavoratori, tra cui un adolescente.

Da giovedì 18 agosto, Israele sta conducendo una nuova offensiva contro la Striscia, giustificandola con gli attacchi di Eilat, di cui accusa le brigate della resistenza di Gaza, che avrebbero affrontato un viaggio di oltre 200 chilometri, bypassando, non si sa come, la chiusura delle frontiere e l'assedio alla Striscia.

Su alcuni giornali israeliani viene menzionata la possibilità che gli attentatori siano usciti da Gaza, attraverso il territorio egiziano, e abbiano attraversato il Sinai per giungere a Eilat.
 
Tale ipotesi va nella direzione di incoraggiare la ripresa della costruzione della “barriera di sicurezza” tra Egitto e Striscia di Gaza, sospesa apparentemente per motivi di budget.
 
Finora, nessun gruppo della resistenza ha rivendicato l'attacco di Eilat, e il governo di Gaza ha negato ogni coinvolgimento, ricordando che il movimento di Hamas si astiene da ogni tipo di resistenza contro l'occupazione israeliana fuori dal territorio palestinese, e ha puntato invece il dito contro Israele, che avrebbe in progetto una nuova offensiva contro la Striscia.

Un'altra possibilità è quella di una rioccupazione del Sinai, in progetto da parte del governo israeliano.
 

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