“Dal 30 marzo 2018, la Striscia di Gaza ha assistito ad un aumento significativo di morti e feriti palestinesi, nel contesto delle manifestazioni di massa e di altre attività lungo la recinzione perimetrale di Israele con Gaza, che si svolgono come parte della Grande Marcia del Ritorno”.
L’OCHA ha confermato che “254 Palestinesi sono stati uccisi a Gaza tra il 30 marzo e il 31 dicembre, tra cui 180 durante le proteste di Grande Marcia, al confine di Gaza con Israele, ed il resto in altre circostanze […]. Tra quelli uccisi, 44 erano bambini e quattro erano donne”.
Il rapporto ha sottolineato che “23.603 Palestinesi sono stati feriti nello stesso periodo, quasi tutti durante la Grande Marcia del Ritorno, compresi 5.183 bambini, 464 bambine e 1.437 donne”.
“Il maggior numero di morti e feriti si è verificato a maggio (80 morti e 5.981 feriti), durante le proteste di massa contro il trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti in Israele, da Tel Aviv a Gerusalemme”.
L’OCHA ha sottolineato: “Il gran numero di vittime tra i manifestanti palestinesi disarmati, inclusa un’alta percentuale di manifestanti colpiti da munizioni letali, ha sollevato preoccupazioni sull’uso eccessivo della forza da parte delle truppe israeliane. Anche l’esposizione dei bambini alla violenza e la mancanza di protezione per le equipe sanitarie sono preoccupanti”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.