ONU: 30 giornalisti che seguivano le proteste feriti da Israele

Gaza-MEMO. L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite ha riferito lunedì che, nella sola Gaza, le forze israeliane hanno ferito 30 giornalisti dal 22 marzo, come riporta l’Agenzia Anadolu.

“30 giornalisti che seguivano le proteste sono stati feriti” dall’esercito israeliano, ha detto in una dichiarazione l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite Michelle Bachelet, riferendosi alle proteste che continuano ad avere luogo lungo la barriera tra Israele e Gaza.

Bachelet ha detto che le violazioni sono continuate dal momento dell’adozione della Risoluzione 40/13 delle Nazioni Unite il 22 marzo di quest’anno.

La risoluzione assicura obbligo di responsabilità e giustizia per tutte le violazioni delle leggi internazionali nel Territorio Palestinese Occupato, compresa Gerusalemme Est.

“In questo periodo sono continuate gravi violazioni delle leggi internazionali sui diritti umani e delle leggi umanitarie internazionali, compreso il contesto delle proteste civili su larga scala a Gaza”, recitava la dichiarazione.

Bachelet ha affermato che Israele ha usato contro i dimostranti gas lacrimogeni, proiettili rivestiti di gomma, cannoni ad acqua e dispositivi sonori; inoltre sono state usate anche munizioni vere sparate regolarmente.

“Come conseguenza diretta, dal 22 marzo 2019 sono stati uccisi 13 palestinesi, compresi 5 bambini”, ha aggiunto.

Bachelet ha riferito che centinaia di altri sono stati feriti, compresi lavoratori della sanità e giornalisti.

“Molti sono rimasti con disabilità permanenti, comprese 20 persone che sono state sottoposte ad amputazioni, due sono paralizzate e sei hanno perso la vista da un occhio in modo permanente”, ha detto.

Bachelet ha aggiunto che queste 13 morti dal 22 marzo seguono l’uccisione di 189 palestinesi nei 12 mesi precedenti, compresi 38 bambini.

Dato che le manifestazioni a Gaza sono iniziate a marzo 2018, sono stati uccisi quasi 270 protestanti – e altri centinaia feriti – dalle forze israeliane dispiegate nei pressi della barriera.

I dimostranti chiedono la fine del blocco di 12 anni da parte di Israele della Striscia di Gaza, che ha distrutto l’economia dell’enclave costiera e privato i suoi due milioni di abitanti di molti servizi di base.

Traduzione per InfoPal di Eleonora Gaier