ONU: espulsione israeliana di comunità palestinese è “disumana ed illegale”

MEMO. Lunedì, le Nazioni Unite hanno affermato che l’espulsione da parte di Israele di 13 comunità palestinesi nella Cisgiordania occupata, al fine di condurre esercitazioni militari, è “disumana ed illegale”.

Tali dichiarazioni sono state rilasciate durante una visita del coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Samer Abdel Jaber, nell’area di Masafer Yatta, nella Cisgiordania occupata meridionale, per incontrare i residenti palestinesi a rischio di trasferimento forzato. È stato raggiunto da funzionari di cinque agenzie delle Nazioni Unite ed 11 ONG, nonché da diplomatici rappresentanti di 24 paesi, tra cui Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Turchia, Regno Unito ed Unione Europea.

“A seguito della recente sentenza di un tribunale su Massafer Yatta, chiedo al governo israeliano di consentire ai residenti di rimanere qui con dignità”, ha affermato Abdel Jaber.

“Vivere qui in sicurezza è ciò che i residenti desiderano, come alcuni di loro ci hanno detto oggi”, ha affermato. “Noi, la comunità internazionale qui rappresentata, ci impegniamo a sostenerli”.

Il 4 maggio, la Suprema corte di giustizia israeliana ha approvato lo sgombero dei palestinesi che vivono a Masafer Yatta per fare spazio alle esercitazioni militari israeliane.

Circa 1.200 persone, tra cui 580 bambini, sono ora a rischio imminente di sgombero forzato, secondo quanto affermato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).

Stanno per perdere le loro case, i loro beni, l’accesso all’acqua, i mezzi di sussistenza, le strutture sanitarie primarie e le scuole, ha aggiunto l’UNOCHA, che ha affermato: “Questo potrebbe equivalere ad un trasferimento forzato, una grave violazione del diritto umanitario internazionale e, quindi, un crimine di guerra”.

Nel frattempo, Abdel Jaber ha sottolineato: “In quanto potenza occupante, la responsabilità delle autorità israeliane è proteggere i civili palestinesi”.

Ha aggiunto: “Costringere tredici comunità a fare spazio agli addestramenti militari è contraddittorio […], e semplicemente è disumano ed illegale”.

Da parte sua, Nidal Younes, capo del consiglio locale di Masafer Yatta, ha detto: “Abbiamo chiesto alla delegazione di intervenire urgentemente e di fare pressione sull’occupazione per impedire lo sfollamento della popolazione”.

Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, dal 2011 Israele ha demolito o espropriato 217 edifici palestinesi a Masafer Yatta, provocando lo sfollamento di 608 palestinesi.