Ramallah – InfoPal. L’ultimo rapporto Onu sulla Palestina parla di 55 cittadini palestinesi feriti da Israele durante la settimana appena trascorsa. Questi episodi hanno riguardato anzitutto le manifestazioni settimanali contro il Muro d’Apartheid e le colonie israeliane in Cisgiordania, mentre a Gaza, i ferimenti riportano ai quotidiani raid aerei dell’aviazione israeliana.
Il documento Onu è stato diffuso ieri, 26 febbraio, e in esso si legge: “quaranta palestinesi sono stati feriti nelle marce settimanali in Cisgiordania. Gran parte di essi sono stati feriti dalle forze d’occupazione israeliane a Kfar Qaddoum (Qalqiliya) dove, ogni settimana, i palestinesi marciano per chiedere la riapertura della strada principale, da anni chiusa da Israele”.
Nella Striscia di Gaza le forze d’occupazione israeliane hanno ferito invece, 15 palestinesi nel corso della settimana scorsa. Nelle stesse circostanze sono state danneggiate abitazioni civili, ma anche una scuola e un ospedale.
Nello stesso periodo, sette edifici residenziali sono stati demoliti dagli israeliani ad al-Khalil (Hebron), e 19 palestinesi sono rimasti senza un tetto. Quindici sono bambini.
Altri 36 cittadini palestinesi sono stati colpiti dalle numerose notifiche consegnate per la demolizione di 12 stalle a Barta’a (Jenin).
Israele è inoltre responsabile di aver sradicato nell’arco di sette giorni, 325 alberi di ulivo a Turmus’ayya (Ramallah), perché “proprietà dello Stato”, nonostante i legittimi proprietari palestinesi siano in possesso della documentazione che ne attesa la proprietà.
Per ultimo, il documento Onu si pronuncia pure sulla gravità delle detenzioni amministrative, politica arbitraria israeliana contro cittadini palestinesi, privati della loro libertà, senza un’accusa e, potenzialmente, a rischio di restare in detenzione per sempre.