ONU: la mortalità infantile a Gaza aumenta per la prima volta in 53 anni

-1000671274Gerusalemme-AFP. Il tasso di mortalità infantile a Gaza è aumentato per la prima volta in più di cinquant’anni, come afferma un nuovo studio dell’agenzia per gli aiuti ai rifugiati dell’ONU.

“Il numero di bambini che muoiono prima di compiere un anno è costantemente diminuito durante gli ultimi decenni a Gaza, da 127 ogni mille bambini nel 1960 ai 20,2 del 2008. Nell’ultima rilevazione, del 2013, il numero ha raggiunto i 22,4 per ogni mille nati”, come afferma un rapporto dell’agenzia per gli aiuti dell’UNRWA, pubblicato in settimana.

“Ogni cinque anni l’UNRWA effettua una indagine sulla mortalità infantile nella regione, e i risultati del 2013 sono stati pubblicati questa settimana”, ha dichiarato, aggiungendo che a causa dei dati raccolti quest’anno condurrà un nuovo studio, specifico per Gaza.

Ha detto che la mortalità neonatale a Gaza, cioè dei bambini che muoiono prima di quattro settimane di età, è aumentata da 12 ogni mille nati del 2008 a 20,3 del 2013.

Il rapporto cita Akihiro Seita, direttore dell’agenzia per il programma sanitario, il quale afferma che l’improvvisa ascesa è senza precedenti in Medio Oriente.

“Quando sono stati rivelati per la prima volta i dati di Gaza del 2013, l’UNRWA si è subito allarmato per l’evidente incremento. Pertanto abbiamo lavorato con gruppi di ricerca indipendenti esterni per esaminare i risultati, per essere sicuri che l’incremento fosse reale”, ha detto.

“E’ per questo motivo che abbiamo impiegato così tanto tempo per pubblicare questi dati definitivi”.

Si suppone che il blocco israeliano sulla striscia costiera, nel quale quasi il 45% della popolazione è sotto i 14 anni, sia un elemento che possa aver contribuito.

“E’ difficile sapere esattamente le cause che stanno dietro agli incrementi, sia per le percentuali di morti neonatali che infantili, ma credo faccia parte di una tendenza più ampia”, ha affermato.

“Siamo molto preoccupati per l’impatto del blocco a lungo termine, sulle strutture sanitarie, sulle forniture di medicinali e di apparecchiature a Gaza”.

Israele ha imposto il blocco nella Striscia di Gaza nel 2007 dopo che il movimento di Hamas andò al potere.

La guerra della scorsa estate di Israele è stata la terza a Gaza in sei anni, e di gran lunga la più micidiale e la più distruttiva di queste tre.

Oltre 2.200 Palestinesi sono stati uccisi, la maggior parte civili, compresi più di 500 bambini.

Gran parte di Gaza resta in rovina ed i lavori per la ricostruzione di circa 18.000 abitazioni non sono ancora cominciati, case che sono state distrutte completamente o danneggiate pesantemente durante la guerra.

Il commissario generale dell’agenzia dell’ONU per gli aiuti UNRWA, Pierre Krahenbuhl, il mese scorso ha avvertito che le cause che sono alla base del conflitto rimangono irrisolte.

“La disperazione, la miseria e la negazione della dignità causate dalla guerra dello scorso anno e dal blocco sono la realtà di tutti i giorni per la gente normale di Gaza”.

Khrahenbuhl ha inoltre aggiunto: “In un Medio Oriente nel quale l’instabilità sta aumentando, non preoccuparsi delle necessità e dei diritti della gente di Gaza è un rischio che il mondo non si dovrebbe assumere”.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi