Vienna – MEMO. Lunedì, l’OPEC ha dichiarato all’Unione Europea che le sanzioni attuali e future alla Russia potrebbero creare uno dei peggiori shock di approvvigionamento petrolifero in assoluto, e che sarebbe impossibile sostituire quei volumi, e ha segnalato che non avrebbe pompato ulteriore petrolio per compensare, secondo quanto riferito da Reuters.
I funzionari dell’UE hanno tenuto colloqui a Vienna con i rappresentanti dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, tra le richieste del gruppo di aumentare la produzione e poiché l’UE considera di implementare potenziali sanzioni sul petrolio russo.
“Potremmo vedere una potenziale perdita di oltre 7 milioni di barili al giorno (bpd) di esportazioni russe di petrolio ed altri liquidi, a seguito delle sanzioni attuali e future o altre azioni volontarie”, secondo quanto affermato dal segretario generale dell’OPEC, Mohammad Barkindo.
“Considerando le attuali prospettive della domanda [di petrolio], sarebbe quasi impossibile sostituire una perdita di volumi di questa portata”.
Durante la riunione, l’Unione Europea ha ribadito la sua richiesta ai paesi produttori di petrolio di esaminare un incremento nella produzione, per aiutare a rallentare l’aumento dei prezzi, secondo quanto dichiarato a Reuters da un funzionario della Commissione europea.
I rappresentanti dell’UE hanno anche sottolineato che l’OPEC ha la responsabilità di garantire mercati petroliferi equilibrati, ha affermato il funzionario.
L’OPEC ha resistito alle richieste degli Stati Uniti e dell’Agenzia internazionale per l’energia di pompare più petrolio greggio per calmare i prezzi, che hanno raggiunto il picco, in 14 anni, il mese scorso, dopo che Washington e Bruxelles hanno imposto sanzioni a Mosca in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.
Durante l’incontro, l’UE ha affermato che l’OPEC potrebbe fornire più produzione, secondo un documento dell’OPEC visto da Reuters.
Tuttavia, Barkindo ha affermato che l’attuale mercato altamente volatile è il risultato di “fattori non fondamentali” al di fuori del controllo dell’OPEC, in un segnale che il gruppo non avrebbe estratto ulteriore petrolio.
L’OPEC+, che comprende l’OPEC ed altri produttori, inclusa la Russia, aumenterà la produzione di circa 432 mila barili al giorno a maggio, nell’ambito di un graduale allentamento dei tagli alla produzione effettuati durante la pandemia di COVID-19.
L’incontro UE-OPEC avvenuto lunedì pomeriggio è stato l’ultimo di un dialogo avviato tra le due parti nel 2005.
Finora, il petrolio russo è stato escluso dalle sanzioni dell’UE. Ma dopo che il blocco di 27 paesi ha concordato, la scorsa settimana, le sanzioni, alcuni alti funzionari dell’UE hanno affermato che il petrolio potrebbe essere il prossimo obiettivo.
La Commissione europea sta elaborando proposte per un embargo petrolifero sulla Russia, secondo quanto affermato lunedì dai ministri degli Esteri di Irlanda, Lituania e Paesi Bassi in una riunione dei ministri degli Esteri dell’UE a Lussemburgo, sebbene non vi sia un accordo per vietare il petrolio greggio russo.
Australia, Canada e Stati Uniti, che dipendono meno dall’approvvigionamento russo rispetto all’Europa, hanno già vietato gli acquisti di petrolio russo.
I paesi dell’UE sono divisi sulla decisione di seguire l’esempio, data la loro maggiore dipendenza e dato il fatto che questa mossa possa aumentare potenzialmente i prezzi dell’energia, che sono già elevati in Europa.
L’UE prevede che il suo consumo di petrolio diminuirà del 30% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2015, nell’ambito delle politiche pianificate per combattere il cambiamento climatico, anche se, a breve termine, un embargo scatenerebbe una corsa per sostituire il petrolio russo con forniture alternative.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.