Operazione “Margine protettivo”, 8 luglio-26 agosto 2014: per non dimenticare i crimini israeliani

Di Sulaiman Hijazi. Tre anni fa, Israele invase, bombardò Gaza, e continuò per le successive sette settimane.

L’offensiva israeliana “Protective Edge” (Margine protettivo) contro la Striscia di Gaza sotto assedio iniziò l’8 luglio 2014 e terminò il 26 agosto.

Secondo le Nazioni Unite, almeno 2.104 abitanti di Gaza furono uccisi – 1.462 dei quali (69 per cento) erano civili, tra cui 495 bambini. Un totale di 6 civili israeliani, e 66 soldati vennero uccisi.

Il tasso di mortalità civile spaventosamente alto a Gaza ben si presta alla tragica immagine sfuocata di quattro giovani ragazzi uccisi da navi da guerra israeliane, mentre stavano giocando a pallone su una spiaggia di fronte ad un hotel pieno di giornalisti stranieri.
Mesi dopo, una volta concluso l’attacco, Ban Ki-moon visitò Gaza etichettando la distruzione come “indescrivibile”, di gran lunga peggiore di attacchi israeliani precedenti.

Almeno 17.000 case vennero distrutte o gravemente danneggiate durante il conflitto, ciò significa che quasi 60.000 persone sono senzatetto.

In innumerevoli occasioni, intere famiglie di abitanti di Gaza sono state annientate dalla violenza israeliana. Poiché la popolazione di Gaza è giovane – il 43 per cento è al di sotto dei 15 anni, mentre il 64 per cento al di sotto dei 24 – la maggior parte dei suoi abitanti non hanno avuto modo di conoscere nulla della vita eccetto la sofferenza estrema, la carneficina, l’estrema violenza e la guerra.