Opere d’arte e effetti personali appartenenti a sei bambini palestinesi uccisi da Israele a Gaza

Gaza – The Palestine Chronicle. Le opere d’arte e gli effetti personali di sei bambini palestinesi, uccisi durante l’offensiva israeliana su Gaza, a maggio, sono stati esposti come parte della mostra Nakba nella città di Gaza.

Giocattoli, vestiti ed altri oggetti adornavano piccoli tavoli insieme alle foto dei sei bambini, che erano tra i 33 palestinesi uccisi a Gaza quando Israele ha lanciato un’offensiva di cinque giorni contro la Striscia assediata, il 9 maggio.

La mostra d’arte non era dedicata all’ultima guerra, ma alla Nakba, che ha visto la pulizia etnica della maggior parte dei palestinesi nativi dalla loro patria storica nel 1948.

Ma i palestinesi non vedono la Nakba come un punto specifico nel tempo. È un evento in corso che collega passato e presente.

Coloro che sono stati uccisi nell’ultima guerra, ad esempio, sono discendenti dei rifugiati che sono stati uccisi ed espulsi dalle loro case in Palestina oltre 75 anni fa. Il loro destino e quello dei loro antenati non differiscono molto.

Questo era il messaggio che gli organizzatori della mostra volevano enfatizzare.

L’evento è stato organizzato dal Centro palestinese per la Cultura e la creatività e dall’Associazione degli Artisti palestinesi, sotto gli auspici del Centro culturale malese.

Si è tenuto nello storico Rashad Shawa Center Hall, nella città di Gaza.

Questi sono i sei bambini le cui opere d’arte e effetti personali sono stati esposti: Hajar al-Bahtini, 5 anni. Era sempre accanto a suo padre; Layan Madoukh, 9 anni: voleva diventare un medico; Ali Tariq Ezz el-Din, 9 anni: voleva diventare un ingegnere; Mayar Tariq Ezz el-Din, 11 anni: voleva diventare un dentista; Yazan Jawdat Alyan, 17 anni: era un bravo studente che stava per memorizzare il Sacro Corano; Iman Adass, 17 anni: era una promettente artista.

Foto di Mahmoud Ajjour.