Ordinata la demolizione delle abitazioni dei palestinesi accusati di violenza contro i soldati israeliani

354199CBetlemme-Ma’an. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni a Ma’an, lunedì scorso le forze israeliane hanno fatto irruzione all’interno delle abitazioni dei palestinesi accusati di aver attaccato le milizie israeliane, lasciando le loro famiglie prive di residenza.

I soldati sono penetrati nel campo profughi di al-Fawwar, a sud di Hebron, dove hanno ispezionato l’abitazione di Muhammad Ismail Shubaki, 19 anni, colpito a morte la settimana scorsa dopo aver pugnalato un soldato israeliano nei pressi del campo.

Secondo la testimonianza della gente del luogo, gli ingegneri si sono adoperati nel calcolare l’estensione e le dimensioni della casa, probabilmente allo scopo di prepararne la demolizione.

Gli israeliani hanno inoltre assaltato il villaggio di Taffuh, ad ovest di Hebron, irrompendo nelle abitazioni di Imadiddin al-Tarda e Taha al-Tarda, accusati di molteplici accoltellamenti presso Rishon Letzion e Gerusalemme.

Entrambe le abitazioni sono state esaminate in previsione del loro prossimo abbattimento.

A Nablus infine sono state portate a compimento altre due irruzioni: la prima presso l’abitazione di Ashraqat Qatanani, di 16 anni, nel campo profughi di al-Askar. La ragazza fu investita ed in seguito uccisa con un colpo d’arma da fuoco da un soldato israeliano il 22 novembre al checkpoint di Huwwara.

La seconda è stata invece compiuta presso le abitazioni di Alaa al-Hashash e Baseem Salah, entrambi accusati di aggressione nei confronti di israeliani. Salah è stato freddato domenica dopo aver presumibilmente accoltellato e ferito un ufficiale di polizia israeliano nei pressi del cancello di Damasco a Gerusalemme est.

Al-Hashash, di 16 anni, è stato invece ucciso dai miliziani il 23 novembre dopo aver tentato di accoltellare un soldato al check-point di Huwwara.

Nell’ultimo mese il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accelerato le operazioni di demolizione, probabilmente nel tentativo di scoraggiare eventuali attacchi futuri ai danni degli israeliani; Le misure prese tuttavia non sembrano aver scoraggiato i palestinesi.

Secondo l’organizzazione HaMoked, anche se le famiglie sottoposte ad ordine di demolizione delle proprie abitazione hanno ricevuto l’opportunità di presentare appelli contro tali misure, l’Alta Corte di Giustizia israeliana tende molto spesso a rigettarli.

L’organizzazione israeliana B’Tselem ha nel frattempo condannato tale pratica definendola una vendetta messa in atto nei confronti di persone che nulla hanno a che fare con gli attacchi imputati ai loro familiari.

Traduzione di Lorenzo D’Orazio