Ordine dei giornalisti: at-Tubasi accusato del furto di due milioni di dollari.

Gaza – Infopal. Il Consiglio dei sindacati dei giornalisti palestinesi accusa il presidente espulso, Na‘im at-Tubasi (uno dei quadri del movimento di Fatah), di aver sottratto quasi due milioni di dollari dalle entrate del Consiglio stesso e delle organizzazioni ad esso affiliate.

Fonti attendibili hanno riferito infatti che il Consiglio dei sindacati, durante una videoconferenza tra Gaza e Ramallah, ha preso la decisione di espellere at-Tubasi dal suo incarico come presidente dei sindacati per essere “sospettato di essersi appropriato della somma di un milione e settecentomila dollari americani, ricevuti come aiuti al sindacato da parte d’istituzioni internazionali”.

Il Consiglio ha inoltre deciso d’istituire un comitato d’ufficio per gestire il Sindacato, preparare le elezioni per il nuovo presidente e mantenere i contatti con le parti arabe e internazionali di competenza.

Le fonti hanno aggiunto che la commissione d’inchiesta ha già iniziato i lavori inviando lettere all’Unione internazionale dei giornalisti, all’Unione dei giornalisti arabi e a tutte le istituzioni che sostengono il Sindacato dei giornalisti palestinesi, per verificare le somme sottratte dal presidente deposto. La commissione, si dice, “informerà costantemente tutti gli addetti stampa sull’esito delle indagini, e lavorerà con trasparenza per ridare credibilità al Sindacato e processare il suo ex presidente per tutti gli abusi commessi”.

Si sottolinea inoltre che alcuni giornalisti hanno presentato una denuncia al tribunale del movimento di Fatah, chiedendo che at-Tubasi, in quanto membro dello stesso movimento, venga perseguito per aver danneggiato l’immagine dei giornalisti palestinesi, in particolare quelli affiliati a Fatah, e che venga formata una commissione d'inchiesta sulle minacce pervenute a questi ultimi.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.