Organizzazione di Gerusalemme: un’imminente “ecatombe storica” per 450 case palestinesi

img__jerusalem_before_after_jaz_carAl-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Martedì 28 maggio, lorganizzazione islamo-cristiana per il sostegno ad al-Quds e ai suoi luoghi santi ha lanciato l’allarme sull’intenzione israeliana di attuare un piano di demolizione riguardante 450 case palestinesi a Gerusalemme Est.

In un comunicato stampa, l’organizzazione ha rivelato che le autorità israeliane hanno demolito più di 25 mila case nei territori palestinesi, fin dalla loro occupazione nel 1967. Mentre dall’inizio del 2013, aggiunge, solo a Gerusalemme, 40 abitazioni sono state abbattute, con il conseguente sfollamento di 300 cittadini, due terzi dei quali bambini.

Ha sottolineato che l’obiettivo principale delle autorità e dei governi israeliani succedutisi “è quello di svuotare la città Santa dai suoi abitanti, sostituendoli con il maggior numero possibile di coloni estremisti, con l’intento di sopraffare l’identità arabo-palestinese e ebraicizzare ogni parte di essa, alterando la storia, la cultura ed il patrimonio di Gerusalemme, in modo che diventi l’unica indivisibile capitale degli ebrei e dello Stato di Israele.

“I continui ordini di demolizione, compreso l’ultimo progetto di abbattere 450 case a Gerusalemme, sfollandone gli abitanti, è un altro dei metodi sistematici di ebraicizzazione, che mirano al controllo completo della città; ciò riflette il profondo razzismo e estremismo di Israele, che viola tutte le leggi e le norme internazionali”.

Dal canto suo, il Segretario generale dell’organizzazione, Hanna Issa, ha dichiarato che le demolizioni attuate dalle autorità di occupazione “rappresentano una pratica disumana e un metodo di punizione collettiva, come, del resto, tutte le altre pratiche avviate sin dal primo momento dopo l’occupazione dei territori palestinesi, avvenuta nel 1967, e le politiche attuate con vari pretesti, tra cui: ragioni di sicurezza, mancanza di permessi edilizi, non conformità alle politiche abitative delle autorità israeliane, la vicinanza agli insediamenti o alle tangenziali usate dai coloni”.

Infine, Issa ha sottolineato che le autorità di occupazione emanano i propri decreti di demolizione basandosi sull’articolo 119, 1° paragrafo, della legge di emergenza britannica per l’anno 1945, nonostante sapessero perfettamente che la legge in questione è stata abrogata con la fine del mandato britannico sulla Palestina.