Organizzazione per i diritti esprime preoccupazione per i detenuti politici negli Emirati arabi

Londra-InfoPal. L’Organizzazione araba per i diritti umani in Gran Bretagna (Aohr-Uk), ha esortato gli Emirati arabi uniti, un membro del Consiglio per i diritti umani, a rispettare i propri obblighi internazionali e garantire un processo giusto e trasparente ai prigionieri politici del paese, dal momento che le accuse contro di loro sono considerate gravissime e perciò richiedono delle garanzie.

In un comunicato stampa rilasciato lunedì 28 gennaio, l’organizzazione ha inviato sia il Segretario generale dell’Onu che il Consiglio per i diritti umani a formare un comitato di sorveglianza per seguire il processo, visitare gli imputati, raccogliere le loro dichiarazioni e fornire loro un supporto legale di cui sono stati privati negli ultimi mesi.

L’Aohr ha espresso preoccupazione circa la decisione del procuratore generale degli Emirati di rinviare 94 cittadini del paese alla Corte suprema federale, con l’accusa di aver tentato di rovesciare il governo, “dopo mesi di detenzione arbitraria senza alcun controllo da parte della magistratura o le organizzazioni della società civile, in ciò che si può definire sparizione forzata”.

L’organizzazione ha riferito che parenti e avvocati di alcuni detenuti che sono riusciti ad incontrare i loro assistiti hanno confermato che “questi ultimi sono stati sottoposti a gravi torture per estorcere confessioni in linea con le accuse contro di loro; inoltre, per tutta la durata della loro detenzione, i prigionieri sono stati privati di tutte le garanzie e le tutele previste dalle leggi nazionali e dalle convenzioni internazionali”.

Facendo riferimento alla lista d’accusa, pubblicata domenica 27 gennaio dalla procura generale del Paese arabo, l’Aohr ha affermato che “i capi d’imputazione confermano la natura politica degli arresti, che rappresentano il riflesso delle trasformazioni nei paesi della Primavera Araba. Di fatto, le autorità degli Emirati, temendo senza alcuna giustificazione che l’onda di cambiamento possa coinvolgere il paese, hanno deciso di estirpare istituzioni e società civili che da decine di anni lavorano sotto la legge del paese, e i cui leader e membri erano da sempre i benvenuti”.

L’organizzazione araba ha dichiarato che “dopo gli abusi subiti per mano delle forze di sicurezza, gli imputati hanno il diritto di avere un processo giusto e trasparente che sveli i trattamenti subiti negli ultimi mesi e verifichi la validità delle confessioni, prove e testimonianze. Tutto ciò richiede un sistema giudiziario libero dalle interferenze dell’apparato esecutivo, e una rappresentanza legale immune alle intimidazioni delle forze di sicurezza, e un processo svolto sotto la sorveglianza locale ed internazionale.