Organizzazione per i diritti: l’occupazione continua a vietare le visite ai detenuti

Ramallah-InfoPal. Un’organizzazione palestinese che si occupa di diritti umani ha reso noto che 70 detenuti di Gaza non hanno potuto ricevere le visite dei propri parenti, nonostante il programma di visite carcerarie sia stato ripreso, lo scorso 16 luglio.

In un comunicato stampa, l’organizzazione Ansar al-Asra ha reso noto che Israele fornisce regolarmente, alla Croce Rossa internazionale, delle liste dei detenuti che ricevono le visite, tuttavia la Croce Rossa ha riferito di ricevere continuamente dei nominativi di detenuti palestinesi privati di tale diritto senza alcuna giustificazione da parte israeliana.

L’organizzazione ha sottolineato di aver avviato dei contatti con alcuni centri palestinesi per i diritti umani, che hanno espresso la loro intenzione di seguire la questione ed esercitare delle pressioni per porre fine alla sofferenza dei detenuti.

Ansar al-Asra ha chiesto agli egiziani di premere sulle autorità di occupazione per costringerle a concedere le visite regolarmente a tutti i detenuti, una volta ogni due settimane per 45 minuti, in linea con l’accordo siglato il 14 maggio, tra il movimento dei detenuti palestinesi e le autorità israeliane, e mediato dall’Egitto, raggiunto dopo lo sciopero della fame condotto dai prigionieri. L’organizzazione ha sottolineato che il numero dei detenuti della Striscia di Gaza nelle carceri israeliane è di circa 470.

In un contesto correlato, un’associazione palestinese per i diritti ha riferito che le autorità di occupazione hanno trasferito il prigioniero Mu’tassim Raddad, di Saida, in provincia di Tulkarem (nord della Cisgiordania), dalla clinica della prigione di Ramle a quella di Eishel, a Beer Sheva (Bir es-Saba’a), nonostante la gravità della sua condizione di salute, in quanto affetto da un tumore all’intestino.

L’organizzazione Muhjat al-Quds (Lacrima di Gerusalemme) ha affermato che Raddad era ricoverato nella clinica di Ramle a causa della criticità delle sue condizioni di salute, condizioni che sono peggiorate ulteriormente a causa della negligenza dei medici israeliani che non gli hanno fornito un trattamento adeguato.

Raddad fu arrestato circa sette anni fa, il 12 gennaio del 2006, dopo uno scontro a fuoco, avvenuto nel sobborgo di Sabah al-Khair di Jenin, durante il quale i suoi due compagni delle Brigate al-Quds, Mu’taz Abu Khalil e Ali Abu Khazne, furono uccisi, mentre lui fu arrestato dopo aver esaurito le munizioni in suo possesso e rimasto gravemente ferito. Fu condannato a 25 anni di carcere.