Ospedale palestinese di Gerusalemme: catastrofica la decisione USA di tagliare gli aiuti

Gerusalemme-PIC. Rispondendo alla decisione degli Stati Uniti di cancellare gli aiuti di 20 milioni di dollari all’ospedale palestinese Makassed, nella Gerusalemme occupata, l’amministrazione dell’ospedale ha affermato che la misura danneggia i servizi essenziali e confonde le questioni politiche con quelle mediche ed umanitarie.

L’amministratore dell’ospedale ha dichiarato che tale decisione arriva in un momento in cui l’ospedale sta affrontando una grave crisi finanziaria, a causa del grande deficit e dei debiti in sospeso del governo palestinese.

“La quota dell’ospedale sul totale della sovvenzione degli Stati Uniti è di 45 milioni di shekel ($ 12,5 milioni), che aiutano moltissimo i suoi vari dipartimenti e l’offerta di servizi per i suoi pazienti, che vengono dalla Cisgiordania, dalla Striscia di Gaza e dalla Gerusalemme occupata.

“Privare l’ospedale di questi fondi richiede un intervento finanziario immediato da parte del governo palestinese per aiutare l’ospedale a pagare l’imposta sul reddito, l’imposta sulla proprietà ed il fondo pensionistico imposto dal governo israeliano”, ha affermato l’amministratore di Makassed. Egli ha anche criticato la mossa degli Stati Uniti, che “fa parte dei tentativi statunitensi di fare pressioni sui palestinesi, affinché accettino i suoi diktat”.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato che 25 milioni di dollari, stanziati per le cure mediche dei palestinesi negli ospedali di Gerusalemme Est, vengano indirizzati altrove come parte di una revisione degli aiuti, ha affermato domenica un funzionario del Dipartimento di Stato.

Trump ha richiesto una revisione dell’assistenza degli Stati Uniti ai palestinesi all’inizio di quest’anno per garantire che i fondi vengano spesi in conformità con gli interessi nazionali (USA) e valorizzino i contribuenti, secondo quanto riferito da Reuters.

Il taglio degli aiuti è l’ultimo di una serie di sanzioni da parte dell’amministrazione Trump che hanno suscitato la rabbia dei palestinesi, incluso il riconoscimento della Gerusalemme occupata come capitale d’Israele ed il trasferimento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme.

“Questa non è una formula per la costruzione della pace, è un’azione disumana e immorale che adotta la narrativa della destra israeliana per colpire e punire i cittadini palestinesi e per compromettere i loro diritti all’indipendenza”, ha dichiarato un funzionario palestinese, citato dall’AFP.

Gruppi per i diritti umani hanno anche condannato quest’atto di “ricatto politico”, affermando che va contro le norme della decenza e della moralità umane.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.