Padre Atallah Hanna: ‘I luoghi sacri cristiani in Palestina sono in pericolo’.

 

Da: http://www.aljazeera.net/NR/exeres/BB0F71DD-7AA2-4B20-9841-FED90262E984.htm

 

Padre Atallah Hanna, presidente dei padri ortodossi di Roma nel villaggio di Sabastiah (Nablus), ha dichiarato che le proprietà della Chiesa orientale nei territori occupati del 1967 si trovano in un pericolo di sequestro senza precedenti da parte del governo israeliano

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In una dichiarazione ad Aljazeera.net padre Atallah ha affermato che la Chiesa non è sorpresa per quanto pubblicato dal giornale israeliano Ha’aretz sui tentativi delle autorità di occupazione di provocare il patriarca Teofilos, e trattare con lui sulle proprietà e gli immobili ecclesiastici. In cambio, loro ne riconoscerebbero il ruolo.

E ha aggiunto: “Rifiutiamo categoricamente solo di pensare di trattare con i gruppi coloniali estremisti, a Gerusalemme occupata e al di fuori, che cercano il modo per impadronirsi delle proprietà palestinesi in città”.

Padre Atallah ha parlato della necessità di trattare la questione delle provocazioni con molta attenzione, soprattutto perché il tentativo di appropriarsi delle proprietà della Chiesa ortodossa hanno  lo scopo di indebolire la Chiesa stessa e svuotarla del suo ruolo.

E ha aggiunto: “Consideriamo i tentativi israeliani un complotto pericoloso contro la presenza cristiano-islamica arabo-palestinese nella città occupata di Gerusalemme, perciò non ci penseremo due volte a difenderla. Siamo tutti fiduciosi che il patriarca sarà tra i primi a proteggerla e tutelare la proprietà pubblica”.

 

Proteggere Gerusalemme

Giovedì, Padre Atallah ha partecipato alla conferenza stampa congiunta, a Ramallah, con il giudice supremo della Palestina Shaikh Taisir Tamimi, durante la quale entrambi hanno confermato il rifiuto ai tentativi israeliani di appropriarsi di Gerusalemme e di giudaizzarla.

I due uomini hanno spiegato che Gerusalemme è ancora una città militare chiusa, vietata ai palestinesi, e hanno chiesto al prossimo governo palestinese di inserire questa questione in cima al loro programma.

Sullo stesso argomento, il ministro degli Interni israeliano, rispondendo all’interrogazione del deputato arabo alla Knesset, Mohammad Baraka, ha smentito l’esistenza di un documento che dimostra il tentativo del governo israeliano di provocare il patriarca ortodosso di Gerusalemme.  

 

Complotto israeliano

Il ministro israeliano si è limitato a dire che nel maggio 2006 il governo ha deciso di formare una commissione ministeriale per esprimersi sul riconoscimento del patriarca Teofilos.

In una dichiarazione ad Aljazeera, il deputato Baraka ha invitato a opporsi al “complotto” che il governo israeliano sta tessendo, compresa l’aggressione alla libertà religiosa e il sequestro delle proprietà con modi da “banda di mafiosi”.

Baraka ha spiegato di non voler intromettersi nelle polemiche interne al patriarcato, ma ha aggiunto: “Quello che ci interessa è proteggere le proprietà della comunità e del patriarcato e opporci ai complotti di occupazione di Gerusalemme”.

Ha’aretz aveva scoperto questo documento prodotto dal ministro Eitan, con indicazioni di tipo coloniale, che è stato sottoposto all’avvocato del patriarcato per essere riconosciuto in cambio del diritto di Israele di acquisto degli immobili e dei terreni della Chiesa.

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