Paesi europei “profondamente preoccupati per i progetti coloniali israeliani”

Gerusalemme occupata – PIC. Gran Bretagna, Germania e Italia hanno espresso profonda preoccupazione per i piani israeliani di costruire nuove case coloniali nei Territori palestinesi occupati.

In una dichiarazione rilasciata dal

Foreign, Commonwealth & Development Office (FCDO), il ministro James Cleverly ha affermato che il suo paese è “seriamente preoccupato per la decisione di Israele di approvare 780 nuove unità coloniali in Cisgiordania”.

“Esortiamo Israele a non procedere alla loro costruzione. Le colonie sono illegali secondo il diritto internazionale e rischiano di minare la fattibilità fisica della soluzione a due Stati”, ha aggiunto.

Un portavoce del FCDO ha anche chiesto la cessazione immediata della costruzione delle colonie “a Gerusalemme Est e nel resto della Cisgiordania”.

Anche la Germania, in una dichiarazione rilasciata lunedì dal suo ministero degli Affari esteri, ha affermato di essere molto preoccupata per l’intenzione di Tel Aviv di espandere le colonie in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e ha chiesto di interrompere i suoi piani.

La nota ha sottolineato che l’attività d’espansione delle colonie viola il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, affermando che le misure di espansione danneggiano gravemente la prospettiva di raggiungere una soluzione a due stati.

Da parte sua, il ministero degli Affari esteri italiano ha ribadito la stessa posizione contraria alla decisione di Israele. Ha affermato che l’espansione delle colonie israeliane in Cisgiordania “viola il diritto internazionale e minaccia di arrecare danni irreparabili al processo teso a raggiungere una soluzione a due stati giusta e sostenibile in linea con i principi internazionalmente riconosciuti e le risoluzioni delle Nazioni Unite”.

“L’Italia chiede di astenersi da qualsiasi azione unilaterale che indebolisca gli sforzi in atto per ripristinare il clima di fiducia tra le due parti e minacci ogni possibilità di riprendere i negoziati di pace diretti”, ha affermato il ministero degli Esteri italiano.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.