Palestina per immagini: settembre 2022

Hafez Hureini, arrestato dopo essere stato aggredito nelle sue terre e aver subito la frattura delle braccia da parte di cinque coloni israeliani armati, presso il tribunale militare di Ofer, 21 settembre. Hureini, del villaggio di al-Tuwani, nella zona di Masafer Yatta, sud della Cisgiordania, è stato trattenuto per 10 giorni e rilasciato il 22 settembre a condizione che non acceda ai suoi terreni per 30 giorni. Nessuno dei cinque coloni che hanno attaccato Hureini è stato arrestato. (Oren Ziv / ActiveStills).

E.I. Durante il mese di settembre, le forze israeliane hanno sparato ed ucciso almeno 15 Palestinesi nella Cisgiordania occupata.

La maggior parte delle vittime si sono avute durante le incursioni israeliane compiute nelle comunità palestinesi del territorio.

Il primo settembre, Yazan Afaneh, 26 anni, è stato ucciso ad al-Bireh, vicino a Ramallah, città dove ha sede l’Autorità Palestinese, nella Cisgiordania centrale. Afaneh è stato ferito mortalmente durante gli scontri scoppiati durante un’incursione israeliana.

Il giorno successivo, le forze israeliane hanno sparato ed ucciso un Palestinese di 19 anni che avrebbe accoltellato e ferito un soldato nei pressi dell’incrocio di Beit Einun, ad Hebron, città della Cisgiordania meridionale. Il corpo del palestinese ucciso è tuttora trattenuto da Israele.

Il 5 settembre, soldati israeliani hanno sparato e ferito mortalmente Taher Zakarneh, 19 anni, nel villaggio di Qabatiya, vicino a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Il padre di Zakarneh ha dichiarato che i soldati hanno aperto il fuoco direttamente sulle gambe del figlio e poi in direzione della testa mentre era seduto in una jeep militare con la porta posteriore aperta.

Il padre ha inoltre riferito ai media che il figlio era rimasto “colpito dagli arresti e dalle uccisioni dei suoi coetanei a Jenin e, in particolar modo, dalla morte del suo caro amico e compagno di classe Mahmoud Sanajel”, crimini avvenuti nella Città Vecchia di Gerusalemme nel 2020.

L’esercito israeliano ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa AP, che il giovane “ha lanciato una bomba contro le truppe da distanza ravvicinata”. La Jihad Islamica, una fazione della resistenza palestinese, ha dichiarato che Zakarneh era uno dei suoi membri.

Il 6 settembre, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso Muhammad Sabaaneh, 29 anni, mentre stava trasmettendo il video di un raid in corso a Jenin seguito da un pubblico di circa 15.000 persone, su TikTok.

Sabaaneh stava filmando la demolizione, per rappresaglia, di una casa appartenente a Raed Khazem, un Palestinese del campo profughi di Jenin che, secondo le forze di occupazione, avrebbe sparato e ferito mortalmente tre israeliani a Tel Aviv ad aprile, prima di essere ucciso durante una presunta sparatoria con la polizia.

Il giorno successivo, il 7 settembre, i soldati israeliani hanno sparato al petto di Younis Ghassan Tayeh, 21 anni, durante un raid, uccidendolo, nel campo profughi di al-Faraa a Tubas, nel nord della Cisgiordania.

L’8 settembre, i soldati israeliani hanno sparato e ucciso Haitham Hani Muhammad Mubarak, 16 anni, durante un raid effettuato nel villaggio di Beitin, nella Cisgiordania centrale. Il gruppo di vigilanza delle Nazioni Unite OCHA ha dichiarato che l’adolescente aveva “tentato di pugnalare e colpire un soldato israeliano con un martello” vicino al checkpoint di Beit El, nei pressi di Ramallah.

“Le forze israeliane hanno impedito all’ambulanza di raggiungere e soccorrere il Palestinese colpito. Haitham è morto poco dopo e le forze israeliane hanno confiscato il suo corpo”, secondo quanto riferito da Defense for Children International-Palestine.

I palestinesi di al-Nabi Samuel, a nord di Gerusalemme, protestano contro la visita del politico israeliano di destra Itamar Ben-Gvir al villaggio, 2 settembre. (Ilia Yefimovich/DPA).

Uccisione di un comandante israeliano.

L’11 settembre, Hamad Mustafa Abu Jalda, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, fazione della resistenza associata al partito Fatah del leader dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, è morto per le ferite riportate durante un’operazione di demolizione per rappresaglia delle abitazioni, effettuata da Israele a Jenin alcuni giorni prima.

Due Palestinesi – Ahmad Iman Abed e Abdelrahman Abed, entrambi di 23 anni – sono stati colpiti a morte dopo aver presumibilmente sparato contro i soldati presenti al checkpoint di Jalameh, vicino a Jenin, il 14 settembre, uccidendo il comandante di un’unità militare israeliana.

I Palestinesi uccisi, entrambi del villaggio di Kafr Dan, non lontano da Jenin, sono stati rivendicati come membri delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa.

Odai Salah, un 17enne di Kafr Dan, è stato ucciso quando i soldati israeliani hanno fatto irruzione nel villaggio il giorno successivo per demolire le case appartenenti alla coppia che avrebbe ucciso il comandante al checkpoint di Jalameh il giorno precedente.

Defense for Children International-Palestine, un gruppo per i diritti umani, ha dichiarato che un militare israeliano che occupava una casa palestinese ha sparato due proiettili da una finestra, colpendo Odai alla testa e al petto. In quel momento erano in corso degli scontri tra i militari che partecipavano al raid e i residenti palestinesi.

Il gruppo per i diritti umani ha affermato che l’adolescente ucciso era giunto sul luogo degli scontri a bordo di una moto “con in mano una pistola artigianale”.

Odai è il secondo adolescente ferito mortalmente dai soldati quest’anno nel villaggio di Kafr Dan. Dall’inizio del 2022 le forze israeliane e i coloni hanno ucciso 31 giovanissimi Palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Lutto nella città cisgiordana di Betlemme per il funerale di Musa Abu Mahamid, morto a causa di una presunta negligenza medica durante la detenzione israeliana, il 4 settembre. Secondo il Palestinian Prisoners Club, il 40enne era stato arrestato due mesi prima mentre cercava di entrare a Gerusalemme per lavoro. (Ahmad Tayem / APA Images).

“Obiettivo: ucciderlo”.

Il 24 settembre la polizia ha sparato ed ucciso Muhammad Ali Hussein Awad, 36 anni, in quello che Israele ha dichiarato essere stato un attacco con l’auto, mentre i Palestinesi, al contrario, hanno affermato che si trattava di un normale incidente stradale, accaduto vicino a Nablus.

“La polizia israeliana ha deliberatamente sparato ad Awad, con l’obiettivo di ucciderlo, dopo che il suo veicolo si era scontrato con un’auto della polizia in un normale incidente stradale”, ha dichiarato il Ministero degli Esteri palestinese. La famiglia di Awad ha dichiarato che l’insegnante e padre di tre figli ha probabilmente perso il controllo del veicolo prima di essere ucciso.

Il giorno seguente, le forze israeliane sotto copertura hanno sparato ed ucciso Saed al-Koni durante un raid nella città di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Una coalizione di combattenti della resistenza soprannominata “Tana dei Leoni” ha dichiarato che al-Koni era “un eroe della resistenza” e che è morto durante gli scontri avvenuti con le forze israeliane.

Il 28 settembre, i militari dell’occupazione hanno ucciso quattro combattenti palestinesi nella città di Jenin, nel nord della Cisgiordania.

Le forze di occupazione hanno cercato di arrestare Abdelrahman Khazem e Muhammad Alawneh che, secondo la polizia israeliana, nel corso degli ultimi mesi avrebbero compiuto attacchi armati.

Abdelrahman Khazem era il fratello di Raed Fathi Khazem, ucciso ad aprile in uno scontro a fuoco con le forze israeliane poche ore dopo aver sparato e ferito mortalmente tre israeliani a Tel Aviv.

Abdelrahman Khazem e Alawneh sono probabilmente stati uccisi extragiudizialmente dalle forze israeliane con la “procedura della pentola a pressione”. Questa prevede che l’esercito utilizzi armi sempre più potenti contro un edificio nel tentativo di costringere alla resa le persone che si trovano all’interno. Se queste rifiutano di arrendersi, le forze di occupazione demoliscono la struttura, uccidendo tutti i presenti.

Ahmad Nazmi Alawneh, 25 anni, secondo quanto riferito dal Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR), è stato ferito da un proiettile alla testa durante lo stesso raid. Mahmoud Abu Nasah, anch’egli 25enne, è stato “ferito nella parte superiore del corpo” durante l’incursione, ha aggiunto il PCHR.

Il video mostra il momento in cui Ahmad Alawneh viene colpito alla testa mentre sembra puntare una pistola.

Secondo quanto riferito, Abu Nasah era un membro della Jihad Islamica, una fazione della resistenza palestinese, mentre gli altri tre uomini uccisi appartenevano alla Brigata dei Martiri di al-Aqsa, un gruppo armato associato al partito Fatah del leader dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas.

Oltre ai 15 Palestinesi uccisi in Cisgiordania nel corso del mese di settembre, un agente di polizia fuori servizio ha sparato ed ucciso Muhammad Abu Jumaa a Modi’in, una città situata nella zona centrale di Israele, dopo che il 22 settembre il 23enne avrebbe accoltellato e ferito un israeliano e spruzzato dello spray al peperoncino contro altre persone.

Israele si rifiuta di rilasciare il corpo di Abu Jumaa alla sua famiglia per la sepoltura, sostenendo che un funerale nel quartiere di al-Tur, a Gerusalemme Est, “provocherebbe disordini nella città già tesa”.

Quest’anno le forze di occupazione israeliane e i coloni hanno ucciso almeno 135 Palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Altri 5 Palestinesi sono morti indirettamente durante le operazioni militari e di polizia israeliane nello stesso periodo. Sette palestinesi sono stati uccisi da civili israeliani armati e dalle forze statali all’interno di Israele, la maggior parte durante e dopo presunti attacchi.

Donna israeliana uccisa.

Ventidue israeliani che vivono in Israele e in Cisgiordania sono stati uccise quest’anno da Palestinesi.

Mousa Sarsour, un Palestinese della Cisgiordania, avrebbe picchiato a morte una donna israeliana di 84 anni a Holon, una città di Israele, il 20 settembre, ed il giorno successivo è stato trovato impiccato a Tel Aviv. Il Ministero della Sanità dell’Autorità Palestinese ha dichiarato ai media che i medici avevano recentemente raccomandato il ricovero di Sarsour in un istituto a causa della sua instabilità mentale.

Il primo giorno di settembre, Samer Mahmoud Khalid è morto dopo essere stato colpito al collo durante un raid israeliano nel campo profughi di Balata, a Nablus.

Il Ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che il 25enne è stato ucciso dalle forze di occupazione, mentre i media israeliani hanno riferito che “i funzionari della sicurezza palestinese hanno notificato alle loro controparti israeliane che Khalid è stato ucciso da colpi di arma da fuoco palestinesi e non dalle truppe israeliane”, come ha riportato il Times of Israel.

Il New Arab ha riferito che il governatore dell’Autorità Palestinese di Nablus ha dichiarato che, dopo l’incursione israeliana, uomini armati palestinesi hanno tentato di impedire ad un veicolo non registrato di entrare nel campo, ma il conducente dell’auto ha rifiutato di fermarsi e gli uomini armati palestinesi hanno aperto il fuoco. Il governatore ha dichiarato che tre Palestinesi sono stati arrestati in relazione all’uccisione di Khalid.

Le Nazioni Unite e il Dipartimento di Stato americano hanno esortato Israele a svolgere un’indagine sulla morte di un bambino palestinese di 7 anni, collassato mentre i soldati israeliani stavano inseguendo alcuni bambini mentre tornavano a casa da scuola nel villaggio di Tuqu, vicino alla città cisgiordana di Betlemme, il 29 settembre.

Il padre di Rayan Suleiman ha detto che suo figlio “è morto per la paura” e “un medico che ha ispezionato il corpo ha riferito alla Reuters che non presentava segni di traumi fisici e che la morte sembrava coerente con un’insufficienza cardiaca”, ha riferito l’agenzia di stampa.

Il padre del bambino ha dichiarato al PCHR che i soldati gli hanno impedito di portare il figlio in ospedale bloccando la sua auto e puntandogli contro un fucile. Un operatore del gruppo per i diritti umani che era lì presente ha affermato che l’esercito israeliano molesta e attacca costantemente i bambini di Tuqu mentre vanno e tornano da scuola, anche “sparando diversi tipi di proiettili, candelotti lacrimogeni e granate stordenti… e inseguendoli e arrestandone alcuni”.

“Un portavoce dei militari israeliani ha detto che le truppe si trovavano nelle vicinanze per cercare i Palestinesi sospettati di essersi nascosti nel villaggio dopo aver lanciato pietre contro gli automobilisti”, ha aggiunto l’agenzia Reuters.

Disordini a Nablus.

Nel frattempo, un uomo palestinese è stato ucciso durante gli scontri scoppiati a Nablus tra Palestinesi e forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese dopo che queste ultime avevano arrestato due combattenti di Hamas “su richiesta di Israele”, secondo il quotidiano di Tel Aviv Haaretz.

Firas Faris Yaish, 53 anni, è stato colpito alla testa il 19 settembre durante uno scontro a fuoco tra i combattenti della resistenza e le forze dell’Autorità Palestinese. Diverse altre persone sono rimaste ferite, tra cui uno studente universitario che ha riportato una grave ferita all’addome.

Sia Nablus che Jenin sono riemerse come i centri principali della resistenza armata all’occupazione militare israeliana. Negli ultimi mesi, Israele e l’Autorità Palestinese hanno intensificato gli attacchi in queste aree, tra le preoccupazioni dei leader israeliani che le stesse stiano sfuggendo al controllo dell’occupazione.

Nel frattempo, almeno due dozzine di rifugiati palestinesi sono risultati tra i quasi 100 morti dopo che un’imbarcazione carica di richiedenti asilo, diretta verso l’Italia, si è rovesciata al largo delle coste siriane, poche ore dopo essere salpata dal Libano settentrionale, il 20 settembre.

La maggior parte dei Palestinesi a bordo dell’imbarcazione che si è capovolta proveniva dal campo profughi di Nahr al-Bared, nel nord del Libano. Due studenti che frequentavano le scuole gestite dall’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, sono tra i 24 bambini morti.

Nel frattempo, anche molti Palestinesi di Gaza sono morti poiché Israele ha negato o ritardato i loro permessi di uscita per poter ricevere adeguate cure mediche.

A Muhammad al-Lidawi, 32 anni, malato di cancro, è stato negato il permesso di uscita per recarsi a otto diversi appuntamenti presso ospedali palestinesi della Cisgiordania. I ritardi nelle cure hanno causato un grave deterioramento della sua salute e infine la sua morte, avvenuta il 6 settembre.

Un altro paziente malato di cancro, Tayseer Daoud Yousif al-Sayigh, 67 anni, è morto a Gaza il 20 settembre dopo che il suo trattamento è stato ritardato da Israele che gli ha negato il visto di uscita per recarsi in un ospedale palestinese a Gerusalemme.

Physicians for Human Rights Israel ha dichiarato il 13 settembre che due pazienti di Gaza – un bambino di 10 anni e una donna di 37 – erano morti quella settimana dopo che Israele aveva ritardato i loro permessi di uscita per il trattamento del cancro.

“Entrambi i pazienti sono potuti uscire solo dopo che abbiamo presentato una petizione a loro nome, ma ormai era già troppo tardi”, ha dichiarato il gruppo per i diritti umani.

Quattro giovani israeliani – Shahar Schwartz, Nave Shabtay Levin, Einat Gerlitz e Evyatar Moshe Rubin – annunciano il loro rifiuto a prestare il servizio obbligatorio nell’esercito israeliano a causa della repressione dei palestinesi, mentre entrano nella base militare di Tel Hashomer, vicino a Tel Aviv, il 4 settembre. (Oren Ziv / ActiveStills).

5. Palestinesi protestano contro l’omicidio di Nidal Agbaria all’ingresso di Umm al-Fahm, città palestinese in Israele, il 5 settembre. Secondo il quotidiano di Tel Aviv Haaretz, Agbaria è stato ucciso con un colpo di pistola vicino alla sua casa di Umm al-Fahm “dopo un anno di continue minacce” da parte di sospetti criminali. (Oren Ziv / ActiveStills)

6.I Palestinesi proprietari delle abitazioni distrutte durante l’attacco israeliano a Gaza nel 2014 protestano davanti alla sede dell’UNRWA, a Gaza City, per chiedere la ricostruzione delle loro case, 5 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

7. Il 6 settembre, il Primo Ministro dell’Autorità Palestinese Mohammad Shtayyeh, assieme a diplomatici europei, visita Addameer, un gruppo palestinese per i diritti umani, nella città cisgiordana di Ramallah. Addameer, che si batte per i diritti dei prigionieri e dei detenuti palestinesi, è stata una delle numerose organizzazioni palestinesi perquisite e chiuse dalle forze israeliane il mese precedente. (Shadi Hatem / APA Images)

8. Uno dei partecipanti al funerale di Muhammad Sabaana nella città cisgiordana di Jenin, il 6 settembre. Il 29enne è stato ucciso dall’esercito israeliano mentre stava riprendendo in diretta la demolizione di una casa sul social media TikTok. (Stringer / APA Images)

9. Palestinesi ispezionano una casa appartenente a Raed Khazem, un palestinese ucciso dalla polizia israeliana ad aprile poche ore dopo aver ferito mortalmente tre israeliani a Tel Aviv, dopo che è stata demolita dalle forze israeliane nella città cisgiordana di Jenin, il 6 settembre. (Ahmed Ibrahim / APA Images)

10.Contadini palestinesi raccolgono patate dolci in una fattoria di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, il 7 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

11.L’ex primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si trova all’interno di un camion con vetri antiproiettile mentre partecipa ad un evento della campagna elettorale, nel sud di Tel Aviv, il 7 settembre. Le prossime elezioni generali in Israele si terranno il 1° novembre e saranno la prima tornata elettorale nel Paese dal 2019. (Oren Ziv / ActiveStills)

12.Agricoltori palestinesi lavorano mentre i bulldozer israeliani radono al suolo un terreno durante un’incursione a sud-est di Khan Younis, nel sud di Gaza, l’8 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

13.Un palestinese ispeziona la sua auto dopo che i coloni ebrei l’hanno colpita con delle pietre nel villaggio di Burin, vicino alla città cisgiordana di Nablus, il 9 settembre. (Nasser Ishtayeh / SOPA Images)

14.Palestinesi trasportano il corpo di Hamad Abu Jalda, morto la notte prima a causa delle ferite riportate in un raid militare israeliano compiuto la settimana precedente, durante il funerale nella città cisgiordana di Jenin, l’11 settembre. (Shadi Jarar’ah / APA Images)

15.Manifestazione dei Palestinesi presso il porto di Gaza City per rivendicare il diritto di accesso al gas di un giacimento marittimo e per chiedere la fine del blocco israeliano su Gaza, il 13 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

16.Un agricoltore palestinese raccoglie le mele annone in una fattoria di Gaza City, il 14 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

17.Combattenti palestinesi a Gaza City davanti ad uno striscione che rende omaggio ai due palestinesi che hanno ucciso un comandante militare israeliano, prima di essere colpiti a morte, presso un posto di blocco nel nord della Cisgiordania, il 14 settembre. Lo striscione è stato esposto durante una conferenza che segna l’anniversario del ritiro unilaterale dei coloni e del ridispiegamento di Israele attorno al perimetro di Gaza. (Ashraf Amra / APA Images)

18.Palestinesi marciano a Kafr Dan dopo che due abitanti del villaggio settentrionale della Cisgiordania sono stati uccisi dopo aver teso un agguato mortale ad un comandante militare israeliano dislocato presso un vicino posto di blocco, 14 settembre. (Stringer / APA Images)

19.Il primo ministro israeliano Yair Lapid incontra il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Abdullah bin Zayed a Gerusalemme, il 15 settembre. (Ufficio del Primo Ministro israeliano)

20.Questa foto, scattata il 15 settembre, mostra Rehab Kanaan, 68 anni. E’ una donna palestinese che ha perso 54 membri della sua famiglia nei massacri di Tel al-Zaatar, nel 1976, e di Sabra e Shatila, nel settembre 1982. In questa immagine accende alcune candele a Gaza City. Kanaan, poetessa, è nata in Libano ma è di origine palestinese.  (Abdalhay Alhouseini / APA images)

21.Manifestanti palestinesi discutono con un soldato israeliano durante una manifestazione contro gli insediamenti a Masafer Yatta, vicino alla città cisgiordana di Hebron, il 17 settembre. Israele sta cercando di espellere i residenti palestinesi di Masafer Yatta dichiarando l’area zona di tiro militare e conducendovi addestramenti operativi, oltre all’emissione di ordinanze di demolizione per le abitazioni. (Mamoun Wazwaz / APA Images)

22.Un pavimento a mosaico di epoca bizantina scoperto di recente da un contadino a Bureij, nella zona centrale della Striscia di Gaza, il 18 settembre. Il contadino ha raccontato di essersi imbattuto nel mosaico mentre piantava un ulivo la scorsa primavera e di averlo scavato per diversi mesi insieme al figlio. Secondo gli esperti, la scoperta del mosaico è uno dei più grandi tesori archeologici di Gaza, minacciati dalla mancanza di risorse e dalla costante violenza israeliana. (Ashraf Amra / APA images)

23.Manifestazione dei palestinesi per chiedere alle Nazioni Unite di sostenere l’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, davanti agli uffici delle Nazioni Unite a Gaza City, il 20 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

24.Detriti nelle strade di Nablus durante gli scontri tra manifestanti palestinesi e forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese, il 20 settembre. Un uomo palestinese è stato ucciso durante le violenze scoppiate dopo che le forze di sicurezza palestinesi hanno arrestato un membro di Hamas. (Shadi Jarar’ah / APA images)

25.Palestinesi a Gaza City protestano contro il “coordinamento della sicurezza” tra Autorità Palestinese ed Israele e per gli arresti politici effettuati in Cisgiordania dopo gli scontri avvenuti tra manifestanti e forze di sicurezza palestinesi a Nablus, il 20 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

26.La giornalista palestinese Lama Ghosheh viene portato in udienza presso un tribunale israeliano di Gerusalemme, il 12 settembre. Ghosheh, arrestata la settimana precedente, è stata accusata di aver espresso sostegno alla lotta armata palestinese sui social media contro la colonizzazione e l’occupazione israeliana. Ghosheh è stata rilasciata il giorno successivo a condizione che non utilizzi i social media e non esca di casa. (Oren Ziv / ActiveStills)

27.Il leader dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas pronuncia un discorso durante la 77a Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il 23 settembre. (Thaer Ganaim / APA Images)

28.La madre di un giovane palestinese, che era tra i migranti annegati dopo che la loro imbarcazione si è capovolta al largo della Siria, mostra la sua foto nel campo profughi di Shatila a Beirut, in Libano, il 24 settembre. (Stringer / DPA)

29.Palestinesi seppelliscono parti del corpo di Saed al-Koni dopo che il combattente è stato ucciso dai soldati israeliani durante un raid nella città cisgiordana di Nablus, il 25 settembre. (Shadi Jarar’ah / APA Images)

30.Negozi di Nablus chiusi durante lo sciopero generale proclamato dopo l’uccisione di Saed al-Koni da parte delle forze israeliane, nella città settentrionale della Cisgiordania, il 25 settembre. (Shadi Jarar’ah / APA Images)

31.Agricoltori palestinesi raccolgono olive a Gaza City, il 25 settembre. (Ashraf Amra/APA Images).

32.Palestinesi protestano in solidarietà con Nasser Abu Humaid, un palestinese che sta scontando una condanna all’ergastolo in un carcere israeliano e la cui salute è gravemente peggiorata a causa del cancro, davanti all’ufficio del Comitato internazionale della Croce Rossa, a Gaza City, il 27 settembre. (Salam Yasser / APA Images)

33.Fedeli ebrei, scortati dalle forze di occupazione israeliane, visitano provocatoriamente il complesso della moschea di Al-Aqsa, nella Città Vecchia di Gerusalemme, il 27 settembre, ultimo giorno della festività di Rosh Hashanah. (WAFA)

34.Palestinesi assistono a una mostra d’arte che mette in luce l’impatto dell’assedio israeliano sulla vita dei giovani, Gaza City, 28 settembre. (Ashraf Amra / APA Images)

35.Palestinesi attraversano un posto di blocco militare israeliano con un’arma controllata da Intelligenza Artificiale in Shuhada Street, nella città cisgiordana di Hebron, il 28 settembre. (Oren Ziv / ActiveStills)

36.Giovani bruciano pneumatici vicino al checkpoint militare di Huwara, nei pressi di Nablus, dopo che le forze israeliane hanno ucciso quattro combattenti palestinesi nella città settentrionale della Cisgiordania, il 28 settembre. (Stringer / APA Images)

37.I compagni di classe di Rayan Suleiman, 7 anni, siedono vicino al suo corpo durante il funerale del bambino a Tuqu, un villaggio a sud della città cisgiordana di Betlemme, il 30 settembre. Secondo la famiglia del bambino, Rayan ha avuto un attacco di cuore quando i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella sua casa mentre inseguivano i bambini palestinesi che tornavano a casa da scuola (Oren Ziv/ActiveStills).

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi