Palestina: questione principale per il mondo musulmano

PressTv ha riferito le parole del presidente egiziano Mohammed Mursi che ha espresso solidarietà verso il popolo palestinese affermando che la questione della Palestina è il problema principale che affligge le nazioni musulmane.

“Siamo di fronte a molte sfide, in primo luogo vi è la questione palestinese”, ha affermato Mursi inaugurando il vertice dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) nella capitale egiziana, mercoledì 6 febbraio al Cairo.

“Il caso palestinese è la base per ottenere sicurezza e stabilità in Medioriente e nel mondo intero”, ha aggiunto.

Più di 160 palestinesi, incluse donne e bambini, sono stati uccisi e circa altri 1.200 sono rimasti feriti durante gli attacchi israeliani a Gaza, avvenuti dal 14 al 21 novembre 2012.

Mursi ha sostenuto inoltre che tutte le nazioni islamiche devono appoggiare la creazione di uno “Stato palestinese indipendente” con Gerusalemme Est come sua capitale.

 “L’obiettivo principale della nostra organizzazione è quello di sostenere gli sforzi dei palestinesi, di ridare al popolo i propri legittimi diritti nei Territori occupati e di stabilire uno Stato palestinese che goda di sovranità”, ha affermato Mursi.

Nel novembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato quasi all’unanimità per promuovere lo status palestinese alle Nazioni Unite da “entità non statuale” a “stato osservatore non-membro”, nonostante la forte opposizione di Israele e degli Stati Uniti.

Mursi ha criticato inoltre l’espansione israeliana attraverso gli insediamenti sionisti nelle terre palestinesi.

La presenza e la continua crescita degli insediamenti israeliani nella Palestina occupata rappresentano un maggior ostacolo agli sforzi per ristabilire la pace nel Medioriente.

Più di mezzo milione di israeliani vive in oltre 120 insediamenti illegali costruiti a partire dal 1967 dall’occupazione israeliana dei territori palestinesi della Cisgiordania e Gerusalemme Est.

Le Nazioni Unite e la maggior parte dei Paesi considera gli insediamenti israeliani come illegali poiché i territori furono requisiti da Israele durante la guerra nel 1967 e sono perciò soggetti alle Convenzioni di Ginevra che vietano di costruire nelle terre occupate.

L’OIC nei due giorni di conferenza ha affrontato altre situazioni, incluso la questione dei musulmani in Myanmar. L’OIC è composto da 56 membri incluso l’Iran che è rappresentato dal presidente Mahmoud Ahmadinejad.

Traduzione per InfoPal a cura di Elisa Ticinelli