Palestinesi chiedono che la moschea di al-Aqsa venga difesa

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Nel 53° anniversario dell’incendio doloso della moschea di al-Aqsa, i gruppi di resistenza palestinesi hanno chiesto domenica che il luogo sacro sia difeso dalle violazioni israeliane.

“Le nazioni arabe e musulmane dovrebbero assumersi la loro responsabilità storica di proteggere al-Aqsa dai complotti per ebraicizzarla”, ha affermato Hamas. “Gerusalemme ed al-Aqsa sono il fulcro del conflitto con il nemico e la bussola per unificare il nostro popolo e la nostra nazione. L’occupazione non ha sovranità o legittimità su nessuna parte della Moschea di al-Aqsa o Gerusalemme”.

Nel frattempo, il movimento del Jihad islamico ha invitato i palestinesi a continuare a difendere la moschea “con tutti i mezzi”. Ha sottolineato che “la resistenza con tutti i mezzi è la chiave per difendere Gerusalemme, che rimarrà araba e islamica”.

La moschea di al-Aqsa venne incendiata da un estremista cristiano australiano, Denis Michael Rohan, il 21 agosto 1969. L’incendio distrusse diverse parti della moschea storica, incluso un pulpito in legno ed avorio di mille anni, risalente al tempo di Salahuddin al-Ayyubi.

Distrusse anche il mihrab del califfo musulmano Omar Bin al-Khattab, insieme ad ampie sezioni degli interni riccamente decorati della moschea e della cupola in legno dorato.

Due giorni dopo l’attacco, Rohan venne arrestato dalle autorità israeliane, le quali affermarono che soffriva di gravi malattie mentali. Alla fine fu deportato in Australia.

La moschea di al-Aqsa è il terzo luogo più sacro al mondo per tutti i musulmani.