I membri della famiglia del palestinese ucciso hanno tenuto una conferenza stampa nel centro di Hebron per protestare contro la sentenza, accusandola di complicità nel crimine. Hanno espresso la loro intenzione di presentare il caso all’Autorità palestinese affinché venga sottoposto alla Corte penale internazionale.
Il ministero degli Esteri palestinesi ha definito tale sentenza una farsa, sottolineando che le normali sentenze per simili crimini superano i 20 anni di carcere.
Qaddoura Fares, presidente della Società per i prigionieri palestinesi, ha affermato che questa sentenza incoraggia i soldati israeliani a commettere altri crimini contro i palestinesi.
Issa Qaraqe, presidente del Comitato per i detenuti e gli ex detenuti, ha dichiarato che i tribunali militari israeliani sono estremamente razzisti e non rispettano gli standard umanitari o anche solo le procedure giudiziarie.
Hanan Ashrawi, membro del comitato esecutivo dell’OLP, ha affermato che la magistratura israeliana segue un sistema di razzismo ed estremismo basato sull’apartheid.
Traduzione di F.G.